Il calcio femminile italiano va avanti

La Nazionale delle ragazze azzurre è in piena lotta per conquistare un posto ai prossimi Mondiali di Calcio, che si terranno in Francia nel 2019. A vent’anni di distanza dall’ultima partecipazione, le ragazze allenate da Milena Bertolini sono il simbolo di un movimento in lenta ma costante crescita
Barbara Bonansea (nazionale italiana femminile di calcio)

L’Italia del calcio, come spesso si è detto in questi giorni, è considerata all’Anno Zero: l’eliminazione dal Mondiale per mano della Svezia ha risvegliato un incubo lontano 60 anni, con le dimissioni del ct Gian Piero Ventura divenute realtà da qualche giorno e quelle probabili del presidente Figc Carlo Tavecchio che, stando ai rumors, dovrebbero arrivare oggi in Consiglio Federale. Ma per un campionato del mondo che non si farà c’è, ancora, un “Mondiale che va”: è quello delle ragazze azzurre allenate da Milena Bertolini, ex difensore centrale ed allenatrice di Verona, Reggiana e Brescia. La nostra nazionale femminile di calcio, infatti, è al momento in piena corsa per conquistare la qualificazione alla manifestazione iridata che si terrà in Francia tra giugno e luglio 2019.

Nel Gruppo 6 di Qualificazioni UEFA il gruppo azzurro ha cominciato benissimo, battendo 5-0 la Moldavia nell’incontro d’esordio giocato a La Spezia e poi sconfiggendo per ben due volte la Romania: 1-0 a Cluj lo scorso settembre con un tiro di Barbara Bonansea deviato da Corduneanu e, quindi, un rotondo 3-0 nella gara giocata a Castel Di Sangro il 24 ottobre. La doppietta di Cristiana Girelli, bomber classe 1990 in forza al Brescia e la rete della “solita” Bonansea, centrocampista di 26 anni in forza alla Juve e autrice già di 16 gol in 39 partite, hanno permesso alla nazionale di volare in testa al girone. Sono nove i punti conquistati, frutto di 3 vittorie, 9 gol segnati e una porta ancora imbattuta: primo posto in classifica, a pari punti con un Belgio che sembra essere la squadra con cui capitan Gama e compagne si giocheranno il pass diretto per il Mondiale.

Per chi arriva secondo in classifica, invece, ci saranno gli spareggi: parola che, da una settimana a questa parte, suona beffarda e fa paura. La strada per la qualificazione delle ragazze azzurre però è ancora lunga. Ieri le giocatrici hanno cominciato a Novarello il ritiro che le porterà alla sfida del 28 novembre contro il Portogallo: quindi, dopo la pausa invernale, si andrà in Moldavia (6 aprile) e ci sarà il primo degli scontri diretti contro il Belgio (10 aprile). Una partita che potrà dire molto, in una volata serrata prevede Italia-Portogallo l’8 giugno e la gran chiusura giorno 4 settembre con Belgio-Italia.

La speranza, ovviamente, è quella di arrivare alla sfida di Bruxelles con un primo posto già al sicuro: il solo fatto di poter parlare di una possibile qualificazione, però, è già un grande successo per il nostro movimento calcistico femminile. L’ultima apparizione della nostra nazionale a una fase finale dei Mondiali risale infatti al 1999, in una edizione giocatasi negli Stati Uniti: in un girone di ferro con Brasile, Germania e Messico le azzurre hanno sfiorato la qualificazione pareggiando con le tedesche, vincendo contro le centroamericane e venendo piegate soltanto dalle verde-oro.

Quella squadra aveva tra le sue fila Patrizia Panico, bomber da 110 reti in maglia azzurra e attuale assistente tecnico della Nazionale italiana under-16: prima donna ad avere l’onore e onere di allenare una rappresentativa maschile della federazione. Piccoli, grandi segnali che ci fanno comprendere come il movimento calcistico femminile stia attraversando un periodo di lenta ma costante crescita: ciò è espresso dalla volontà di società come Juventus e Fiorentina di creare le loro rappresentative femminili, così come dal tentativo fatto da alcuni dirigenti di importare un modello gestionale che sia più simile a quello professionistico americano. La strada da fare è ancora tanta, come dimostrano i risultati delle nostre squadre di club nelle competizioni europee: il divario da Germania, Francia, Spagna e Inghilterra è consistente, ma sembra esserci la volontà di costruire un sistema calcio differente.

Anche l’attenzione mediatica sulle prestazioni della nazionale, ovviamente, è in crescita: impazza ormai da giorni su Twitter l’hashtag #AzzurreSuRaiUno. Promosso da Assist, l’Associazione Nazionale Atlete, questa “campagna social” ha lo scopo di far sì che Portogallo-Italia possa essere mandata in diretta sulla rete ammiraglia della tv pubblica: sinora è stato un trionfo, con oltre 1 milione e 300 mila visualizzazioni e quasi 10000 “retweet”. In fondo, come detto da un utente su Twitter, “sarebbe bello vedere sulla Rai qualcuno che si qualifica”.

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