UPS: Seminario sul ridimensionamento

Mercoledì 2 marzo 2011 si è svolto presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma un Seminario di studio sul tema del "Ridimensionamento della Vita Consacrata nel Postconcilio", con la presenza di più di centocinquanta partecipanti, soprattutto religiosi e religiose.
Seminario UPS

Organizzato dall’Istituto di Pedagogia Vocazionale della Facoltà di Scienze della Educazione e coordinato dal prof. Mario Llanos, che ha poi raccolto i rilievi conclusivi, il Seminario ha visto gli interventi della prof.ssa Enrica Rosanna, fma, Sottosegretario della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e Società di Vita Apostolica (Le grandi sfide della vita religiosa, oggi), del prof. Methóde Gahungu (Un cenno al ridimensionamento nel contesto africano), di Francesca Farina ed Emilia Miraglia, sfma, (Voce di un’esperienza in corso) e del prof. Giuseppe Mariano Roggia (Prospettive ed esigenze del ridimensionamento a partire dalla pedagogia vocazionale).

Dopo una breve ricostruzione delle principali tappe del percorso compiuto dalla vita consacrata dal postconcilio ad oggi, il prof. Llanos ha indicato i temi più rilevanti del Seminario, tra i quali l’individuazione dei criteri più adeguati per intendere i concetti stessi di “ridimensionamento”, “ristrutturazione” o “ricollocazione”, in modo che vengano considerati non solo in chiave numerica o funzionalistica, ma in prospettiva profetica e carismatica.

 

Enrica Rosanna nel suo intervento ha richiamato anzitutto il fatto che, come ha ricordato papa Benedetto XVI, la vera «grande sfida» che attraversa oggi la vita consacrata continua ad essere il «condurre un’esistenza pienamente evangelica» così da trovare «in Cristo e nella Sua Parola l’essenza profonda di ogni carisma». Concentrandosi sulla situazione della vita consacrata (particolarmente degli Istituti di Diritto Pontificio) nel paesi di più antica tradizione cristiana, sr. Rosanna si è addentrata sulle questioni poste dal progressivo invecchiamento, dall’esigenza di un’adeguata pastorale vocazionale, ed ha poi trattato dall’importante tema della formazione e dei suoi modelli.

 

Le sfide toccano vari aspetti, quali per esempio la vita comunitaria, il governo, la vita di preghiera, il rapporto con le Chiese particolari (vescovi, diocesi, sacerdoti secolari) e con le autorità e le istituzioni civili (a partire dalla gestione e dalle eventuali alienazioni dei beni). Si tratta di «problemi», ma anche di risorse e di nuove opportunità. Dobbiamo «abilitarci ad acquisire quella ‘sapienza del crepuscolo’ che aiuta ad aver fiducia e ad andare avanti».

 

Il quadro che è emerso, pur con gli innegabili motivi di preoccupazione, è stato primariamente un’offerta di orizzonti e di prospettive di speranza, a partire da una rinnovata coscienza personale e comunitaria della chiamata ad una risposta autentica a Dio, della fedeltà dinamica al proprio carisma specifico, e dell’apertura alla comunione a tutti i livelli.

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