Fabio Caramel, campione di umanità

Il 26enne difensore centrale dello Spinea, squadra veneta del campionato di Promozione, rinuncia alla partita con la prima in classifica per donare il midollo osseo. Una scelta dietro cui si cela un impegno costante nel sociale, che ha portato anche alla nascita dell’associazione “Uguale”

Storie di (stra)ordinaria umanità: il mondo del calcio, per fortuna, è ancora in grado di regalarci pagine di solidarietà, che fanno comprendere come i veri valori sportivi possano e debbano andare a braccetto con una visione della vita in cui altruismo e attenzione verso il prossimo continuino a occupare un ruolo centrale. È il caso di Fabio Caramel, difensore centrale del F.C. Spinea 1966 che, attualmente, occupa la sesta posizione nel girone C di Promozione del Veneto. La scorsa settimana il calciatore si è trovato di fronte a un bivio: partecipare da protagonista alla sfida contro la capolista Arcella o rispondere alla chiamata dell’ospedale veronese di Borgo Roma, per una donazione di midollo osseo in grado di salvare potenzialmente una vita.

Non c’è stato neanche bisogno di scegliere, come ha confermato lo stesso Fabio Caramel alla stampa: «Lo scorso dicembre – ha dichiarato il calciatore al Gazzettino – mi hanno contattato, perché le mie caratteristiche fisiche sono idonee a quelle di una persona che adesso ha bisogno. Nei giorni scorsi sono andato nel Centro di Borgo Roma a Verona che, a livello regionale, si occupa di questo tipo di raccolta. Ho avuto la fortuna – ribadisce Caramel, donatore di sangue già da sei anni – di trovare questo mio gemello midollare: attraverso il sangue estrarranno le cellule che servono per la donazione, speriamo che tutto vada a buon fine. Ci sono 85 probabilità su 100 che la nostra compatibilità abbia esito positivo, me lo auguro davvero».

Il difensore del club veneziano tiene a precisare un concetto: «L’ho fatto per un dovere mio, per una mia volontà di fare questo gesto. Gli altri mi definiscono un eroe, ma io non mi ritengo tale». La storia di Fabio Caramel ha ovviamente avuto un’eco nazionale e lo stesso governatore della Regione Veneto Luca Zaia ha tenuto a sottolineare l’importanza di ciò che è avvenuto: «Il miglior campione del calcio italiano gioca nel FC Spinea 1966. Ha segnato un goal meraviglioso – ha commentato Zaia – che nessun rallenty può valorizzare, perché non è entrato in una porta, ma nel cuore. Penso sarebbe uno straordinario testimonial a livello nazionale, per qualsiasi campagna volta a sostenere la cultura della donazione».

Il dedicarsi ai più bisognosi, per Fabio Caramel, è una missione di vita. Oltre al suo impegno come donatore di sangue e midollo, infatti, è anche tra i cofondatori dell’Associazione Uguale, assieme ad Andrea Spolladore e Thomas Pettenò. Uguale è una associazione di crowdfunding per il sociale, che si prefigge di finanziare progetti elaborati da organizzazioni che operano nel mondo della disabilità.

L’obiettivo è quello di predisporre piani di azione per poter raccogliere le risorse finanziare necessarie a dare linfa a questi progetti: «In due anni ci siamo presi grandi soddisfazioni, come quella di aver coinvolto trenta ragazzi tutti Under 30 che hanno deciso di mettersi in questa avventura.  Nel 2017 – ha dichiarato Caramel sul sito del CSV Venezia – abbiamo finanziato 4 progetti: l’allestimento di una stanza di pet therapy, l’acquisto di materiale per un laboratorio musicale per la Sos Bambini Invisibili Onlus, quindi l’acquisto di divise da gioco per la Millennium Padova Basket Onlus e una rete di sitting volley per la squadra di Trecenta, a Rovigo».

Chi ama lo sport ama la vita: questo, forse, il messaggio più importante dato da un fuoriclasse come Fabio Caramel.

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