Dream Team azzurro agli Europei di nuoto

Grande Italia agli Europei di nuoto in vasca corta: alla Royal Arena di Copenaghen, gli azzurri conquistano il terzo posto nel medagliere dietro Russia e Ungheria, vincendo 5 ori, 7 argenti e 5 bronzi, con un’ultima giornata di gare strepitosa
Luca Dotto

Mai come in questo caso, forse, bisogna partire dalla fine. La giornata conclusiva di gare agli Europei di nuovo in vasca corta, infatti, è stata a forti tinte azzurre: a Copenaghen, ieri, è arrivato un meraviglioso tris di successi grazie a Luca Dotto nei 100 stile libero, a Marco Orsi nei 100 misti e all’acuto di Simone Sabbioni nei 50 dorso. Senza dimenticare, ovviamente, il prezioso argento della staffetta mista maschile. Risultati che permettono al team italiano di aggiudicarsi per la seconda volta consecutiva la classifica per nazioni (primi nel ranking con 959 punti, precedendo russi e olandesi), piazzandosi al terzo posto nel medagliere, con un numero di allori (17) che è inferiore solo di una unità rispetto alla Russia. Tutto questo senza dimenticarci dei ben 42 primati personali, dei 12 record italiani riscritti e del nuovo record europeo, firmato da Fabio Scozzoli nei 50 rana: un 25’’62 che gli ha consegnato la medaglia d’oro continentale, oltre a permettergli di migliorare il suo stesso tempo. Il quinto acuto azzurro è stato quello di Matteo Rivolta nei 100 farfalla.

Le 17 medaglie raccontano, una ad una, il successo di un movimento in grande salute. Il direttore tecnico del team italiano Cesare Butini non nasconde l’entusiasmo per i risultati raggiunti: «capodanno è vicino, quindi possiamo affermare con tranquillità che abbiamo disputato un campionato europeo col botto. L’ultima giornata, con i tre ori di Dotto, Orsi e Sabbioni e con l’argento dei ragazzi della 4X50 mista è stato entusiasmante – ha ribadito Butini al sito federnuoto.it – e abbiamo raggiunto un bottino di medaglie pari a quello di Netanya 2015. La squadra ha saputo esprimersi ad alti livelli, girando molto bene nonostante le assenze di Gabriele Detti e Silvia Di Pietro, con un Gregorio Paltrinieri non al top della forma e una Federica Pellegrini che ha deciso di non partecipare alle gare di velocità – ricorda il direttore tecnico – sentendosi meno competitiva». L’obiettivo, chiaramente, rimane quello di arrivare a Tokyo 2020 creando una nazionale ancor più forte e amalgamata: «l’avvicinamento tra gli atleti più esperti e quelli giovani continua, dando i risultati immaginati. Dobbiamo accelerare la crescita tecnica di questi ultimi, sperando che a Tokyo arrivi un team composto da esperti e giovani che abbiano acquisiti la giusta sicurezza e dimensione internazionale. Il ricambio generazionale – conclude Butini – trasmette entusiasmo a una nazionale che ci stupisce sempre più».

Anche il presidente della Federazione Italiana Nuoto e della Lega Europea Nuoto Paolo Barelli è pieno di complimenti per la spedizione azzurra: «questo europeo, in alcune gare, ha una valenza mondiale. I nostri ragazzi sono stati bravi e generosi: oltre le doti tecniche, ho apprezzato – ammette Barelli – il modo in cui i ragazzi si sono avvicinati all’evento, mostrando grande impegno e professionalità e creando un gruppo coeso. Questa nazionale è piena di talenti: Scozzoli è tornato grande, Dotto si esprime sempre ai massimi livelli nei 100 stile libero, conquistando anche il podio sui 50 e mostrando che ci darà ancora molte soddisfazioni. Anche Orsi – prosegue il presidente FIN – è rientrato alla grande dopo una stagione di appannamento, senza dimenticare i tanti giovani che stanno crescendo e imparando. Verso Tokyo, ovviamente, bisogna ancora lavorare molto: soddisfazione molta quindi, ma anche prudenza».

Questo Europeo in vasca corta è incoraggiante perché ha mostrato, in primis, come la nazionale azzurra abbia grandi risorse e un futuro fatto di grandi promesse, che portano risultati anche quando i più attesi steccano. L’assenza dell’oro mondiale negli 800 stile libero Gabriele Detti era pesante, così come è mancato l’acuto del campione olimpico Gregorio Paltrinieri, comunque argento nei suoi 1500 stile libero: anche la mancata partenza di Federica Pellegrini nella gara dei 200 stile libero, alla fine, è stata assorbita benissimo da un gruppo che è capace sempre di sfornare nuovi talenti. Tra questi, ad esempio, spiccano i due diciottenni Ilaria Cusinato e Nicolò Martinenghi. La Cusinato ha acciuffato un bronzo nella finale dei 200 misti, mentre il giovanissimo atleta di Varese è riuscito a raggiungere le finali dei 50 e 100 rana, mostrando un miglioramento costante. L’Italia del nuoto non si ferma mai.

 

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