Sfoglia la rivista

Mondo > Unione europea

Ue, la Spagna punta sull’unità per superare le tensioni in Europa

di Fabio Di Nunno

- Fonte: Città Nuova

Fabio Di Nunno, autore di Città Nuova

La presidenza spagnola dell’Unione europea all’insegna di quattro priorità: reindustrializzazione, transizione verde, giustizia sociale ed economica, identità europea.

Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, AP Photo/Manu Fernandez
Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez, AP Photo/Manu Fernandez

La Spagna assume la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea (Ue), per la quarta volta nella storia, dal 1° luglio al 31 dicembre, in un periodo di grandi sfide per gli Stati membri e per tutta l’Ue. La Spagna ha individuato quattro priorità da portare avanti nel secondo semestre del 2023.

Innanzitutto, reindustrializzare l’Ue e garantirne l’autonomia strategica aperta. Considerando che l’apertura internazionale degli ultimi sette decenni è stata per lo più vantaggiosa per l’Ue e le ha consentito di raggiungere livelli di crescita economica e benessere sociale che sarebbero stati irraggiungibili sotto il protezionismo, questa apertura ha anche facilitato la delocalizzazione delle industrie in settori strategici, rendendo così l’Ue eccessivamente dipendente dai Paesi terzi in settori quali l’energia, la salute, le tecnologie digitali e l’alimentazione. I cambiamenti geopolitici, tecnologici e ambientali attualmente in atto ci offrono l’opportunità di invertire questa tendenza e attrarre nuove imprese e posti di lavoro sul suolo europeo e ridurre le nostre vulnerabilità all’estero.

Per raggiungere questo obiettivo, la presidenza spagnola lavorerà su due fronti. Da un lato promuoverà quei dossier che favoriscono lo sviluppo di industrie e tecnologie strategiche in Europa, l’espansione e la diversificazione delle sue relazioni commerciali e il rafforzamento delle sue filiere, con particolare attenzione all’America Latina e al vertice tra l’Ue e la Comunità di Stati Latinoamericani e dei Caraibi (CELAC). Dall’altro, proporrà una strategia lungimirante e globale per garantire la sicurezza economica e la leadership globale dell’Ue entro il 2030.

La seconda priorità è quella dell’avanzamento nella transizione verde e nell’adattamento ambientale. Infatti, per gli europei, frenare il cambiamento climatico e il degrado ambientale non è solo un obbligo giuridico e morale, ma è anche un’enorme opportunità. Del resto, la transizione verde consentirà di ridurre drasticamente la dipendenza degli Stati membri dall’energia e dalle materie prime, abbassare la nostra bolletta elettrica, rendere le aziende europee più competitive e creare un milione di posti di lavoro in questo decennio.

La presidenza spagnola intende favorire questa transizione affinché l’Ue continui a guidare la lotta globale contro il cambiamento climatico e lo faccia creando ricchezza e nuove opportunità in tutto il suo territorio, promuovendo una riforma del mercato elettrico volta ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili, la riduzione dei prezzi dell’elettricità e il miglioramento della stabilità del sistema; accelerando i fascicoli legislativi relativi a Fit for 55 (Pronti per il 55), il pacchetto legislativo che mira a ridurre le emissioni dell’Ue del 55% entro il 2030, come il pacchetto gas e idrogeno e le normative sull’efficienza energetica; promuovendo misure per la riduzione dei rifiuti e delle microplastiche, la progettazione di prodotti sostenibili e la generazione di combustibili verdi.

La terza priorità è quella della promozione di una maggiore giustizia sociale ed economica, nella convinzione che, in futuro, non sarà sufficiente solo far crescere il prodotto interno lordo (Pil) europeo ed avere un’economia più competitiva, ma sarà necessario garantire che la ricchezza generata vada a beneficio di tutti i cittadini e serva a migliorare le loro opportunità e il loro tenore di vita.

Di conseguenza, la presidenza spagnola sosterrà l’istituzione di norme minime e comuni sulla tassazione delle società in tutti gli Stati membri e si impegnerà a combattere l’evasione fiscale da parte delle grandi multinazionali, che costa all’Ue 1,5 punti di Pil all’anno, ovvero la stessa cifra che spende sulla protezione abitativa e ambientale. La Spagna si impegnerà anche ad una revisione del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e ad una riforma delle regole fiscali per superare l’austerità, aumentare la trasparenza e coniugare la sostenibilità delle finanze pubbliche con il corretto finanziamento delle transizioni verde e digitale. Infine, la presidenza spagnola intende sostenere l’estensione dei diritti dei lavoratori in diverse aree e per i gruppi vulnerabili come i bambini, le donne che subiscono violenza e le persone con disabilità.

Infine, la presidenza spagnola intende rafforzare l’unità europea, oggi ancor più necessaria considerando l’incertezza e le crescenti tensioni geopolitiche che caratterizzano il nostro tempo. Ecco che gli Stati membri dovrebbero continuare a compiere progressi nell’integrazione e sviluppare strumenti che consentano loro di affrontare insieme le grandi sfide del nostro tempo. Per questo, la presidenza spagnola intende favorire lo sviluppo dell’identità europea e dei valori comuni per favorire una nuova fase di sviluppo del progetto europeo.

A tal fine, la presidenza spagnola sosterrà un maggiore approfondimento del mercato interno, il completamento dell’unione bancaria e dell’unione dei mercati dei capitali, il consolidamento e il miglioramento di strumenti comuni come i fondi NextGenerationEU, una gestione più efficiente e coordinata dei processi di migrazione e asilo, nonché un sostegno coordinato all’Ucraina e ad altri Stati limitrofi.

Non a caso, il motto della presidenza spagnola è “Europa, più vicina”, che sottolinea il concetto di vicinanza come aspirazione condivisa e racchiude l’obiettivo di prossimità umana, istituzionale e politica del progetto europeo.

Secondo Pedro Sánchez,  primo ministro spagnolo, «in questi ultimi decenni, l’Europa ha dimostrato quanto può fare per la Spagna. Ora è giunto il momento per la Spagna di mostrare al mondo quanto possiamo fare per l’Europa». Infatti, la Spagna «assume con umiltà e riconoscenza la presidenza di turno del Consiglio dell’Unione Europea, ma anche con ambizione, determinata a farne uno strumento utile per migliorare la vita dei cittadini». La Spagna intende «rivendicare l’Europa delle persone, quella che si prende cura dei loro bisogni, delle loro richieste, quella che offre opportunità e anche risposte alle sfide dei cittadini e anche del loro ambiente, quella che anticipa, insomma, il futuro». Soprattutto, «in un contesto geopolitico segnato dall’incertezza, l’Europa deve diventare un’area di certezze, in cui il benessere materiale, la libertà e la democrazia aprano la strada al futuro di tutti i popoli».

_

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it

_

Riproduzione riservata ©

Condividi

Ricevi le ultime notizie sul tuo WhatsApp. Scrivi al 342 6266594