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Daniele Signa

Biologo di formazione, con un Master in Dietetica e Nutrizione clinica e un Master in Sostenibilità dei sistemi alimentari e della dieta mediterranea. Svolge la sua libera professione come Biologo Nutrizionista in diversi studi medici di Milano e Varese. Appassionato anche del mondo educativo, insegna scienze naturali in un liceo di Milano.

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Alimentazione

Mangiare gli insetti è sicuro?

Consumo alimentare di insetti… Cosa ne pensa dal punto di vista nutrizionale? Sono alimenti sicuri? Marisa e Francesco

Insetti commestibili. (EPA/JUSTIN LANE)
Insetti commestibili. (EPA/JUSTIN LANE)

Dal 2021 l’Unione Europea ha autorizzato il commercio e consumo alimentare di farina essiccata di larva del tenebrione mugnaio, della locusta migratoria, da marzo 2022 della larva gialla della farina e da gennaio 2023 del verme della farina. Gli insetti sono commercializzati in forma congelata, in pasta essiccata o in polvere. Entrano in alcuni alimenti arricchiti come ingrediente ma per regolamentazione europea devono risultare ben evidenziati in etichetta. Il consumatore non può avere dubbi perché è un ingrediente ben segnalato.

Una dieta arricchita di insetti commestibili offre un’alternativa migliore per la sicurezza alimentare e nutrizionale soprattutto di quelle popolazioni che non hanno un adeguato accesso al cibo poiché possono essere prodotte a livelli di impatto ambientale inferiori rispetto al bestiame (1), che richiede più risorse terra-acqua (2). A livello globale, si stima che esistano 2.500 specie di insetti considerati commestibili.

Gli insetti commestibili sono caratterizzati da un elevato valore nutritivo, influenzato dal loro elevato contenuto proteico (3). Inoltre, gli insetti sono una buona fonte di vitamine (A, B6 e B 12 ) e minerali (Fe, Ca, Zn e S). Gli alimenti arricchiti di farina di insetto sono una possibile alternativa alle fonti proteiche tradizionali, in particolare alla carne. (4)

Si prevede che la sicurezza alimentare sarà messa a dura prova nei prossimi decenni a causa della rapida crescita della popolazione globale e della crescente domanda di proteine ​​animali. Si stima che entro il 2050 la popolazione mondiale raggiungerà circa 9,8 miliardi di persone e la domanda di cibo aumenterà del 60%. L’aumento della produzione di bestiame richiederà una ulteriore espansione delle aree agricole, un aumento del consumo di acqua e di mangime per animali. Tuttavia, questa prospettiva non è attuabile a causa della riduzione dei terreni coltivabili, dell’aumento di suoli infertili e della diminuzione delle riserve di acqua (5).

L’aumento della produzione di carne è riconosciuto come una delle principali cause del cambiamento climatico, mettendo a rischio il benessere delle generazioni future. Si stima che il bestiame sia responsabile del 20% delle emissioni globali di gas serra. Inoltre, i grandi allevamenti intensivi di bestiame possono dare luogo a epidemie come l’influenza suina.

Gli insetti commestibili, considerati una fonte di proteine ​​per l’uomo, producono molti meno gas serra e richiedono molta meno terra rispetto al bestiame convenzionalmente allevato (polli, maiali e bovini) (6). Gli insetti hanno un elevato rapporto di conversione alimentare per produrre la stessa quantità di proteine, ad esempio i grilli necessitano di sei volte meno mangime rispetto ai bovini, quattro volte meno delle pecore e la metà di quello dei maiali e dei polli. (7) La FAO (Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura) si è schierata a favore dal 2013, per sottolineare il possibile utilizzo di insetti edibili come fonte proteica utile all’intera popolazione umana. (7)

Vi sono tuttavia alcune criticità: controllo igienico e microbiologico in tutti i passaggi della filiera di produzione, allergia alimentari per alcuni soggetti e soprattutto ritrosia nel consumare un alimento non convenzionale.

Per quanto riguarda la sicurezza alimentare microbiologica e chimica nella filiera di produzione vi sono possibili lacune di natura igienica ma che possono essere colmate da un attento controllo e autocontrollo da parte delle aziende di produzione. Ma questo vale anche per tutte le filiere di produzione alimentare. Sarà cura del legislatore definire i punti di controllo e cura degli enti preposti alle ispezioni di provvedere alla verifica di tutti le possibili carenze igieniche.

Sul fronte delle allergie, le proteine presenti negli insetti possono essere potenzialmente allergeniche per alcune persone, proprio come quelle presenti in altri alimenti. Dai dati disponibili in letteratura, i soggetti allergici ai crostacei e agli acari della polvere sono stati identificati come a rischio di manifestazioni allergiche dopo l’ingestione di insetti. Una corretta diagnosi presso uno specialista consentirà di evitare anche gravi conseguenze.

In ultimo la percezione di assumere insetti nella nostra cultura può influenzare la scelta di consumo. Ma se scaviamo nella nostra tradizione italiana troviamo che già i nostri avi assumevano insetti… Anche interi, talvolta vivi. In Sardegna, per esempio, patria del pecorino, si dà forma a un prelibato formaggio con i vermi, il Casu Marzu, che la Regione Sardegna ha cercato di tutelare come suo prodotto tipico e di eccellenza, nonostante i divieti imposti. Nell’Abruzzo, per esempio, si trova il pecorino Marcetto.

In Calabria c’è il Casu du Quagghiu. Nella Puglia e in Molise lo chiamano Casu Punt. In Piemonte c’è il “formaggio che cammina”, il Bross Ch’a Marcia, nell’entroterra ligure, invece, il Gorgonzola coi grilli (dove per grilli si intendono dialettalmente i vermi che saltano), in Emilia, in provincia di Piacenza, si trova la Robiola Nissa e, per finire, a Udine il Saltarello. In altre culture culinarie il consumo di insetti è tradizione alimentare: alcune specie di grilli, cicale, ragni e libellule sono piatti prelibati dell’oriente.

Per tornare alla domanda bisogna ricordare che le proteine sono contenute, anche se in minor misura, negli alimenti vegetali come i legumi. Non dimentichiamoci che associando i cereali (grano e derivati, riso, mais…) ai legumi (lenticchie, fagioli, piselli, ceci, fave…) si ha lo stesso profilo amminoacidico di una bistecca con un contenuto maggiore in fibre e un contenuto minore di grassi. Inoltre, il fabbisogno proteico è di circa 0.7-0.8 g per Kg di peso corporeo per un adulto: per la nostra salute è necessario non eccedere nel consumo di proteine. Tuttavia, se gli insetti edibili possono rappresentare una possibile alternativa proteica più sostenibile della carne, tutti concorderanno salutare, sostenibile e buono un piatto unico della nostra tradizione come la pasta e fagioli.

 

1 Van Huis A. A. Edible insects contributing to food security? Agric. Food Secur. 2015

2 Moruzzo R., Mancini S., Guidi A. Edible insects and sustainable development goals. Insects. 2021

3 Meyer-Rochow V.B., Gahukar R.T., Ghosh S., Jung C. Chemical Composition, Nutrient Quality and Acceptability of Edible Insects Are Affected by Species, Developmental Stage, Gender, Diet, and Processing Method. Foods. 2021

4 Orkusz A. Edible insects versus meat—Nutritional comparison: Knowledge of their composition is the key of good health. Nutrients.

5 Rumpold BA, Oliver K. Schluter, Potenziale e sfide degli insetti come fonte innovativa per la produzione di alimenti e mangimi. Innov. Scienza dell’alimentazione Emerg. Tecnologia. 2013

6 Oonincx D.G.A.B., de Boer I.J.M. Environmental Impact of the Production of Mealworms as a Protein Source for Humans–A Life Cycle Assessment. PLoS ONE. 2012

7 Van Huis A., Klunder J.V.I.H., Merten E., Halloran A., Vantomme P. Future Prospects for Food and Feed Security. Food and Agriculture Organisation of the United Nations (FAO); Rome, Italy: 2013. Edible insects. Fao Forestry Papers.

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