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Portogallo, nuova legge sulla cittadinanza

di Javier Rubio

- Fonte: Città Nuova

Il governo portoghese presieduto da Luís Montenegro, che guida la coalizione di centrodestra Alleanza Democratica, ha varato un pacchetto di dieci misure per riformare la politica sull’immigrazione. La nuova legge include l’aumento del periodo minimo di residenza legale per gli stranieri che desiderano richiedere la cittadinanza

Primo ministro portoghese Luis Montenegro EPA/JOSE SENA GOULAO

I dati che Eurostat offre, oltre che affidabili, sono una guida per capire i tanti fenomeni di ogni tipo che interessano i cittadini europei. Cittadini sono anche quelle persone che provengono da Paesi non appartenenti all’Ue che riescono ad ottenere la cittadinanza del Paese dove risiedono.

Durante il 2023 sono state oltre 1,1 milioni le persone con residenza abituale nell’Ue divenuti cittadini dell’Unione. Circa il 6,1% in più rispetto all’anno precedente (2022). La maggior parte delle nuove cittadinanze (62,2%) si sono verificate in 3 paesi: Spagna (240.200), Italia (213.600) e Germania (199.800). In quell’anno, 2023, il numero stimato di migranti in situazione irregolare presenti nell’Ue era di quasi un milione di persone.

Ottenere la cittadinanza non è un processo semplice e dipende dalle diverse politiche nazionali al riguardo; in linea di massima le possibili vie sono la naturalizzazione, il matrimonio con un cittadino, minori adottati da cittadini e i discendenti di cittadini nati all’estero.

Anche se il Patto su migrazione e asilo, adottato dall’Ue nel maggio 2024, mira a stabilire standard comuni, ogni Pase poi detta le proprie norme. Secondo il momento politico attraversato, tali norme sono più flessibili oppure diventano più restrittive, come è appena accaduto in Portogallo. Lunedì scorso, 23 giugno, il governo ha modificato la legge sulla nazionalità, rendendo più restrittiva la concessione della cittadinanza portoghese agli stranieri che la richiedono.

Finora, uno straniero poteva diventare portoghese dopo cinque anni di residenza legale nel Paese. La nuova legge prevede sette anni per le persone che provengono da paesi di lingua portoghese e dieci anni per gli altri, con la novità che tale periodo inizia “a partire dalla data di ottenimento del permesso di soggiorno”.

Un’altra modifica riguarda la cittadinanza di diritto, cioè per i figli nati in Portogallo da residenti esteri: i loro genitori dovranno avere la residenza legale per un periodo minimo di tre anni, e inoltre esprimere il desiderio di ottenere la cittadinanza per i loro figli.

Sono state anche aggiunte restrizioni ai casi di discendenza portoghese (solo fino ai pronipoti), e per il ricongiungimento familiare sarà necessario un minimo di due anni di residenza legale per esercitare questo diritto. È richiesta poi “una conoscenza sufficiente della lingua e della cultura portoghese”, nonché “una conoscenza sufficiente dei diritti e dei doveri fondamentali inerenti alla nazionalità portoghese e all’organizzazione politica della Repubblica portoghese”.

Dopo l’approvazione delle nuove norme da parte del Consiglio dei ministri, il ministro della Presidenza, António Leitão Amaro, ha spiegato che esse rappresentano un “rafforzamento delle esigenze e un rapporto efficace con la comunità nazionale”. Ed ha aggiunto: «Si tratta di cambiamenti essenziali nei tempi in cui viviamo».

La giornalista Tereixa Constenla, corrispondente a Lisbona del quotidiano spagnolo El País, così definisce l’accaduto: «In soli due anni, da quando Luís Montenegro è diventato Primo ministro, il Paese è passato da essere uno dei più accoglienti dell’Unione Europea a cercare di fermare i nuovi arrivi e limitare il numero di coloro che già si trovano nel Paese».

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