Addio ai nidi degli uccelli fra gli scavi di Pompei. Dopo due anni di osservazione il progetto di falconeria a carico della biotecnologa Paola Barile e del suo assistente Pasquale Giorgio è risultato vincente.
Il falco Aria e la poiana Gianna sono due rapaci addestrati per simulare la caccia dei piccioni, il cui guano acido e corrosivo mette a rischio l’integrità del Parco Archeologico e dei suoi affreschi.
In questo modo, si è riusciti a sfruttare l’istinto di sopravvivenza dei piccioni per ridurre la loro presenza in questo Patrimonio Unesco, optando per un metodo sostenibile e rispettoso dell’ambiente ed evitando così interventi più intrusivi.