Gli sguardi di Strand e Rosenblum

Due sguardi fotografici. Tra i più importanti nella storia della fotografia del XX secolo.
Strand e Rosenblum

 Sono quelli di Paul Strand e di Walter Rosenblum. Rispettivamente maestro e allievo. Mentre il primo, già affermato, si trasferì nel 1950 in Francia per sfuggire al clima illiberale degli Stati Uniti, viaggiando molto in Europa e in Africa, il secondo diventò uno dei fotografi più decorati nella Seconda guerra mondiale. L’amicizia umana e artistica tra i due è stata tale che negli ultimi anni della vita di Strand, divenuto quasi cieco, dirigendo la mano e l’occhio di Rosenblum, col suo aiuto costruiva la fotografia e scattava.

 

I due sono celebri per aver conciliato nel loro lavoro impegno sociale e arte. Affrontavano il mondo reale partendo da due diversi punti di vista. Strand, nel tentativo di descrivere lo stile di vita delle comunità rurali, si focalizzò sui rapporti tra gli uomini, le costruzioni da loro create e la natura. L’interesse di Rosenblum, invece, era per lo più rivolto alle persone e ai loro rapporti con gli altri e l’ambiente. Entrambi concordavano sul fatto che le proprie immagini dovevano essere più che semplici documentazioni della realtà quotidiana, per coinvolgere lo spettatore sia esteticamente che emotivamente.

 

Paul Strand e Walter Rosenblum. Roma, Museo Trastevere, fino al 20/3.

 

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