Gabon, inchiesta della Corte penale internazionale

Gli esperti indagano su possibili crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Nessuna conclusione è stata ancora tratta, ma le parti in causa assicurano che tutto si sta svolgendo nella massima collaborazione
Il presidente gabonese Ali Bongo (AP Photo/Sunday Alamba)

La situazione sociopolitica in Gabon è piuttosto tesa sin dalle ultime elezioni presidenziali, che hanno riportato al potere Ali Bongo. Governo e opposizione si accusano a vicenda di crimini di guerra e violazione dei diritti umani; tanto che la Corte penale internazionale (Cpi) è stata coinvolta per indagare.

Gli esperti della Cpi hanno concluso giovedì scorso a Libreville una missione preliminare sulle violenze post elettorali in Gabon, che sarebbero avvenute dopo la contestata rielezione a presidente di Ali Bongo Ondimba lo scorso settembre. Al momento la missione non ha chiamato in causa nessuno. Tuttavia, gli esperti della Cpi hanno incontrato i rappresentanti di 15 ong che forniscono sostegno alle vittime delle violenze, nonché alcuni ministri del governo e Jean Ping – che continua a proclamarsi «presidente eletto» del Gabon. Anche i membri di «alcune cancellerie occidentali» di stanza in Gabon sono stati interrogati.

Le conclusioni di questa missione di due giorni saranno trasmessi alla procura della Cpi, che deciderà per l’apertura o meno di un’indagine per crimini contro l’umanità o crimini di guerra; in seguito alla quale il procuratore potrà chiedere ai giudici di emettere mandati d’arresto o inviti a comparire.

La delegazione della Cpi si è detta soddisfatta delle condizioni in cui la missione si è potuta svolgere : «Abbiamo appena concluso due giorni di missione intensa – ha dichiarato Amady Ba, funzionario del’ufficio del procuratore della Cpi incaricato per la cooperazione internazionale – in cui abbiamo beneficiato delle cooperazione esemplare sia del governo che dell’opposizione».

Il governo, da parte sua, ha espresso la sua soddisfazione tramite il portavoce Alain Claude Bilie By Nze: «Il governo della Repubblica constata, e c’è da rallegrarsene, che il soggiorno degli esperti si è svolto in un ambiente sereno. Non abbiamo nulla da nascondere. Rifiutiamo tuttavia le illazioni menzognere e grossolane che parlano di presunti carnefici e centinaia di morti in Gabon».

Emeric Rogier, capo della missione, parla di un «bilancio molto positivo». Secondo lui «la missione si è svolta senza alcuna restrizione né ostacoli». E a questo stadio del’inchiesta, aggiunge, «non abbiamo alcuna certezza […] l’indagine preliminare proseguirà. Ci sono ancora diverse informazioni da verificare, forse altre ancora da raccogliere, ed altri criteri da valutare. Per cui non c’è alcuna conclusione preliminare da parte nostra».

Jean Ping non ha rilasciato alcuna dichiarazione in seguito alla sua audizione di fronte agli esperti della Cpi.

I più letti della settimana

Chiara D’Urbano nella APP di CN

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons