Chiunque fa la volontà del Padre

Uniti da un legame più forte di quello del sangue.
Gente

E, ancora, (l’amore a Gesù) esige il distacco dai beni: «Chiunque di voi non rinunzia a tutti i suoi averi, non può essere mio discepolo». Egli non chiede a tutti una rinunzia effettiva, pratica, concreta. Questa richiesta è una grazia che il Signore fa soltanto a quelli che capiscono la bellezza della povertà effettiva, a quelli che sentono una chiamata speciale a vivere nella povertà. Ma tutti i cristiani devono essere distaccati dalle ricchezze per metterle a servizio di Dio: cioè essi devono amministrarle senza egoismo come se non fossero loro proprie, ma destinate al bene della comunità, della società. E ciò implica almeno di dare il superfluo ai poveri, e di non fare una vita di lusso.

Questo Gesù richiede ai cristiani i quali, essendo uomini nuovi, devono comportarsi in maniera tutta nuova: così faranno parte di quella famiglia divina che ha un legame con Gesù più forte del legame di sangue. Infatti, «mentre egli parlava ancora alla folla, sua madre e i suoi fratelli, stando fuori in disparte, cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: “Ecco di fuori tua madre e i tuoi fratelli che vogliono parlarti”. Ed egli, rispondendo a chi lo informava, disse: “Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?”. Poi, stendendo la mano verso i suoi discepoli disse: “Ecco mia madre ed ecco i miei fratelli; perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, questi è per me fratello, sorella e madre”» (Mt 12, 46-50). Certamente Maria era discepola di Gesù più di noi e quindi più di noi era vincolata a lui; ma qui Gesù vuol mettere in assoluta evidenza che nel regno di Dio quel che conta è la nuova parentela acquisita con la grazia.

 

Pensiamo di più a questo! Poiché spesso nella vita cristiana capita che si mette l’accento su aspetti marginali, si insiste su pratiche che da sole non bastano a caratterizzare il vero cristiano.

Le pratiche esterne piacciono certo a Dio; ma se Gesù venisse adesso sulla terra, forse ci direbbe che l’aver preso le forme esterne ed essere rimasti uguali nella sostanza, uomini di questo mondo, non è cristianesimo, è solo un’apparenza di cristianesimo.

(continua)

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