Caos annunciato

Speriamo che questi profughi in Libano riescano a tornare in patria.
Bambini profughi

È fondamentale non ripetere con la Siria gli errori commessi in Libia. Nella degenerazione degli avvenimenti, nelle manipolazioni che continuano, la sola soluzione pare un intervento internazionale concordato, in cui non vi sia però la scelta di una parte ma il desiderio di una vera riconciliazione nazionale.
Per mesi e mesi non si è capita la complessità della situazione siriana, come sostenuto in infinite occasioni dalla Chiesa: da una parte c’è un dittatore difficilmente sostenibile che governa con un partito unico, appoggiato dalla minoranza alawita; ma dall’altra c’è un’opposizione manipolata da mille parti, dai quaedisti come da servizi segreti occidentali, infarcita di mercenari accanto ad idealisti sinceri, che fa leva sul malcontento sunnita. In tale situazione va cercata una riconciliazione nazionale: il peggio sembra infatti arrivato.
Come sostiene Paolo Dall’Oglio, monaco a Mar Mousa, bisogna che la comunità internazionale aiuti la Siria a venire fuori dalla guerra civile. Da soli i siriani non ce la farebbero a trovare una soluzione. Serve un pronunciamento equilibrato delle istanze internazionali e un loro concreto intervento, con chiare finalità di pacificazione.

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