Fare la propria piccola parte
In questo tempo confuso, con molti campanelli di allarme che squillano ogni giorno per segnalarci nuovi virus, ferocità belliche che ci lasciano l’animo affranto e incredulo, siamo invitati dal buon senso civico e dai valori che supportano l’esistenza, a fare la nostra parte ogni giorno, nelle situazioni a noi più vicine.
È quel che capita ogni giorno a Serena, una pensionata attiva. Serena si prende cura della famiglia, dei figli, dei nipoti e delle persone della comunità in cui vive come ritiene sia utile e come può, dosando forze e tempo, con la consueta generosità. Ebbene… incontrare però, attraverso il telefono e le mail, la possibilità di prendersi cura anche delle prestazioni del CUP della sua azienda sanitaria, perché sia efficiente e un vero servizio per gli utenti, questo non se lo sarebbe mai sognato. Eppure, fare la propria parte fino in fondo è sempre stato vincente. In ogni attimo presente. E racconta.
Vacciniamoci!
Prenotare una vaccinazione per lei e il marito è stata l’occasione. Il CUP risponde che il vaccino sarà somministrabile in luglio, e a un costo notevole. Alla richiesta di chiarimenti rimanda all’ambulatorio dove effettueranno il vaccino. L’improbabile prassi proposta obbliga Serena a fare qualche riflessione e a decidere di richiedere informazioni dirette alla Direzione Sanitaria. Risponderanno? Saranno solleciti? Avranno tantissime mail a cui rispondere e molte incombenze in questi tempi di sottodimensionamento di personale e di continue emergenze…
In uno scambio di mail invece decisamente veloce ed efficace, ecco risolto il mistero: un decreto prevede la gratuità per gli ultrasessantacinquenni proprio di quella vaccinazione (vaccino Herpes Zoster – DGR n.1575 dell’11.11.2021) ed è somministrabile in tempi brevi. Respiro di sollievo, gratitudine per la risposta efficiente: le cose funzionano quindi, quando qualcuno lavora con competenza!
E gli altri pazienti?
Ora che tutto si è chiaro, Serena sente che la cosa non può finire lì. Qualche operatore non era stato preparato bene evidentemente, se la risposta era stata a questi livelli così sbagliata. E quanti altri pazienti, e spesso anziani, saranno stati ingiustamente indirizzati ad effettuare un vaccino a quel prezzo e a quelle condizioni?
Serena procede ad inviare una successiva mail alla direzione sanitaria, segnalando con garbo deciso questa sua esperienza: si possono aiutare gli operatori del CUP, informandoli dei decreti relativi perché siano autorevoli e corretti?
A stretto giro, la risposta è rassicurante: «La ringrazio, in seguito alla sua segnalazione abbiamo inviato al CUP e agli Sportelli dedicati una nota di precisazione. Cordiali saluti. Dott.ssa A.A., Dirigente Medico U.O.C Igiene e Sanità Pubblica».
Non pensare solo a noi stessi sempre, in ogni attimo presente, gratifica e apre strade nuove e, anche se in salita, fa gustare poi il panorama, che è sempre incantevole. Anche in questi tempi durissimi. C’è speranza, coltiviamola con buone prassi e con fiducia. Solo così potremo opporre al male la volontà di bene.
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