2007: arsenico e vecchi verdetti

Qualcuno ci ha lasciato per sempre (Bruno Lauzi e Wilson Pickett, giusto per citarne un paio), qualcuno è tornato in gran forma (Cat Stevens, Neil Diamond e Jerry Lee Lewis…), qualcun’altro è riapparso decisamente più appannato (e qui per delicatezza e soprattutto spazio insufficiente non facciamo nomi). Accanto a certi vecchi maestri ancora in grado di lasciare il segno, il 2006 c’ha regalato qualche bella conferma e l’ennesima nidiata di stelle nascenti: meno numerose e lucenti di quel che avremmo sperato, in verità. Dodici mesi fa sospettavamo che l’annata sarebbe stata decisiva: chi non saprà adeguarsi alle mutazioni in atto -scrivevamo- sarà destinato a sparire, viceversa, chi riuscirà trovare una sintesi tra le infinite contraddizioni in corso potrà forse porre le basi per un grande futuro. Col senno di poi non possiamo che confermare: il gran riciclo in corso -ma anche la bella favola internautica di Sandy Thom raccontata questa estate- basterebbero da soli a certificare che non ci eravamo sbagliati di molto. Anche se come tutte le svolte epocali, i tempi raramente coincidono con le previsioni dei cronisti, e molti verdetti non sono ancora ufficializzati. Il che significa che il novello 2007 non farà che proseguire ed amplificare le tendenze in corso. Un altro anno all’arsenico, o al peperoncino: col web sempre più decisivo e nevralgico, con le modalità di consumo sempre più variegate, coi mercati ancora depressi, ma ormai definitivamente costretti a confrontarsi con scenari inediti. I tradizionali supporti audio saranno merce sempre più rara, sostituiti da virtualità sempre più ineludibili. Eccetera eccetera.Ma a monte di tutto ciò, a far la differenza saranno ancora e sempre il talento, l’originalità, e la fantasia degli autori e degli interpreti. Mai come di questi tempi il sottobosco pullula di giovani carneadi pieni di speranza e di voglia di fare; gente capace d’adattarsi ai climi più estremi e di sopravvivere con poco o niente, come i cactus o i licheni: ma saranno proprio loro, a dispetto della loro marginalità ed irrilevanza commerciale, ad avere le maggiori probabilità di resistere alle profondissime mutazioni in corso. Certo molto più di certi dinosauri… E se questa sia una buona o una cattiva notizia, lo scopriremo presto. CD Novità 2006: TREDICI DISCHI DA NON DIMENTICARE Bob Dylan Modern Times Un maestro sempre avanti d’un passo. Paul Simon Surprise Un ritorno intenso, a mezza via tra l’impegno e l’autobiografia. Fleshlyground Tra etno e soul, una bella sorpresa dal nuovo Sud Africa. P. Magoni & F. Spinetti Musica nuda 2 Quam dilecta Tra sacro e profano, la miglior coppia del made in Italy. John Legend Once Again La nuova stella della black music d’autore. Neil Diamond 12 Songs Un carisma rivitalizzato da un capolavoro senza effetti speciali. John Mayer Continuum Il più talentuoso tra i giovani cantautori statunitensi. Samuele Bersani L’aldiqua Un passo dopo l’altro si diventa grandi. Red Hot Chily Peppers Stadium Arcadium Sul trono (tra)ballante del rock. Bruce Springsteen We shall overcome Quando guardare al passato può far bene al futuro. Outkast Idlewild Tra modernità e tradizione, un monumento alla musica nera. Joy Denalane Born & Rised La prossima regina del neosoul. Ivano Fossati L’arcangelo Ancora una volta, il migliore dei nostri.

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