Il vescovo: «L’episcopio pronto ad accogliere gli sfollati»

Mentre continuano l'assistenza alla popolazione e la verifica dell'agibilità delle strutture da parte della Protezione civile, gli abitanti e i turisti dell’isola provano a tornare alla normalità. Anche la Chiesa locale, in primis mons. Lagnese, si fa vicino alle famiglie e offre alloggio a chi ha perso la casa

Si chiama Anna, come la patrona dell’isola, la bambina nata, in anticipo, proprio la notte del sisma nell’ospedale Rizzoli di Lacco Ameno. La sua voglia di venire al mondo esprime bene lo stato d’animo di tutti gli ischitani che, pur colpiti dalla violenza del terremoto che ha scosso l’isola la sera del 21 agosto, intendono reagire subito e tornare alla vita di sempre.

L’evento drammatico ha provocato 2 morti, 42 feriti, numerosi sfollati e tanta distruzione nei comuni di Casamicciola Terme e Lacco Ameno.

In attesa che il Consiglio dei ministri dichiari lo stato di emergenza, il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, con un decreto, ha conferito al Capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, il coordinamento dei soccorsi. In questo modo si rende pienamente operativo l’intero Servizio nazionale della Protezione civile. Sarà, dunque, lo stesso Borrelli a coordinare tutte le forze in campo. Successivamente, saranno disponibili tutti gli strumenti straordinari che potranno essere utilizzati dal Commissario che Borrelli nominerà, d’intesa con la Regione Campania.

Come ha fatto sapere il Dipartimento della Protezione civile, «continuano le attività di assistenza alla popolazione e quelle volte a verificare l’agibilità delle strutture». Nella notte tra martedì e mercoledì sono state 276 le persone che hanno chiesto assistenza al sistema di Protezione civile. A queste devono aggiungersi tutti gli altri cittadini che, non potendo rientrare nelle proprie abitazioni perché palesemente inagibili o in attesa delle verifiche, hanno però trovato autonomamente una sistemazione. È stato, inoltre, previsto il Contributo di autonoma sistemazione (Cas), che sarà erogato ai nuclei familiari con casa o in zona rossa (quindi con divieto di accesso) oppure distrutta, in tutto o in parte, che hanno provveduto autonomamente a trovare un alloggio alternativo.

Oltre 650 gli uomini (e le donne), 120 i mezzi, comprese le motovedette e gli elicotteri, messi in campo anche da fuori regione dalle strutture operative – vigili del fuoco, forze di polizia e armate, volontariato di protezione civile, dipartimento nazionale, strutture sanitarie, di protezione civile regionale e comunali – per garantire le attività di ricerca, soccorso e assistenza alla popolazione.

Come ha riferito il Quirinale, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha telefonato ai sindaci di Casamicciola e di Lacco Ameno per esprimere il cordoglio per le vittime e la solidarietà e la vicinanza alla popolazione colpita dal terremoto. Sia Mattarella, sia i sindaci hanno espresso apprezzamento per Protezione civile, vigili del fuoco, forze dell’ordine e per tutti coloro che si stanno prodigando con abnegazione e professionalità nell’opera di soccorso. Un augurio particolare Mattarella ha voluto far giungere ai fratellini estratti dalle macerie con grandi complimenti alla squadra dei soccorritori.

Anche la Caritas Italiana si è subito attivata, attraverso il direttore diocesano, don Gioacchino Castaldi, e il delegato regionale, Carlo Mele, per valutare «in questa prima fase le esigenze e i bisogni che potrebbero emergere dalle comunità».

Il vescovo di Ischia, mons. Pietro Lagnese, si è recato nella frazione La Rita di Casamicciola, dove è restato finché non sono stati messi in salvo tutti e tre i fratellini intrappolati sotto le macerie della loro casa. Al telefono con il Sir, il presule ha rivolto il suo ringraziamento «a tutti i soccorritori che sono stati instancabili in questa operazione e anche a tutti quelli che stanno dimostrando solidarietà». «Adesso la priorità sono le persone. Siamo qui proprio per essere vicini alle famiglie – ha, poi, affermato –. Le nostre strutture e l’episcopio pronti ad accogliere gli sfollati. La prima esigenza, al momento, è trovare un alloggio immediato per tutti quelli che hanno perso una casa». A mons. Lagnese sono giunte, telefonicamente, la vicinanza e la solidarietà della Cei, attraverso il segretario generale, mons. Nunzio Galantino, e della Conferenza episcopale campana (che ha anche promosso una colletta regionale), attraverso il card. Crescenzio Sepe.

I vigili del fuoco recuperano la statua della Madonna dell'Addolorata dalla chiesa del Purgatorio crollata per il terremoto.
I vigili del fuoco recuperano la statua della Madonna dell’Addolorata dalla chiesa del Purgatorio crollata per il terremoto.

Anche papa Francesco ha espresso nell’udienza di questa mattina il suo cordoglio: «Rivolgo il mio pensiero ed esprimo affettuosa vicinanza a quanti soffrono a causa del terremoto che lunedì sera ha colpito l’Isola di Ischia. Preghiamo per i morti, per i feriti, per i rispettivi familiari e per le persone che hanno perso la casa».

Mentre il mondo scientifico continua a interrogarsi su come un sisma di magnitudo relativamente contenuta, pur con una scarsa profondità e su un terreno che amplifica le onde sismiche, abbia potuto creare tanti danni, le amministrazioni dei comuni dell’isola di Ischia «deplorano le notizie false relative a presunti danni e crolli in tutta l’isola e alle inesistenti connessioni tra l’evento sismico e i fenomeni legati all’abusivismo edilizio, rilevando che i crolli circoscritti alla zona colpita, hanno interessato – per lo più – strutture antiche fra le quali finanche una Chiesa già distrutta dal terremoto del 1883 e successivamente riedificata».

Il capo del Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, dopo un sopralluogo nella zona più colpita, ha, comunque, dichiarato di aver trovato molte costruzione realizzate con materiali scadenti.

Al di là delle polemiche politiche che subito sono partite, è importante aiutare Ischia a rialzarsi. I crolli, infatti sono circoscritti in una zona limitata e «gran parte dell’isola – come affermano i sindaci dell’isola –, dove non si è registrato alcun crollo né danni a persone e a edifici, torna – velata di tristezza per le vittime – alla normalità dei trasporti pubblici comunque mai interrotti, e delle strutture turistico-ricettive e degli esercizi pubblici aperti e a disposizione degli ospiti».

A settembre, dunque, tutti a Ischia!

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