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Vaticano a impatto zero nel 2026

di Lorenzo Russo

- Fonte: Città Nuova

Presentati gli obiettivi della Fabbrica di San Pietro per rendere il Vaticano il primo Stato al mondo completamente ad impatto zero, per una Chiesa sempre più green sulla scia delle encicliche di papa Francesco, fortemente sostenute da papa Leone XIV

ANSA/CLAUDIO PERI/I51.

Continua la transizione ecologica in Vaticano per abbattere le emissioni più inquinanti ed arrivare ad essere ad impatto zero entro il 2026. La Fabbrica di San Pietro ha presentato gli obiettivi già raggiunti e le misure che saranno adottate nei prossimi mesi per rendere lo Stato della Città del Vaticano il più green al mondo. Lo studio, avviato nel 2022, ha visto la collaborazione dell’Università di Bari Aldo Moro, del Politecnico di Milano e dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo sostenibile Enea.

Dalle sostituzioni di caldaie vecchie e inquinanti alle nuove luci a led nella basilica di San Pietro che utilizzano energia prodotta dai pannelli solari, ma anche una maggiore attenzione allo smaltimento dei rifiuti con riutilizzo di alcuni materiali (ad esempio le cuffiette usate per il tour dei pellegrini) e l’areazione naturale della basilica. Per quest’ultimo progetto i risultati fino ad oggi raccolti fanno notare che, sebbene sia un luogo molto frequentato ‒ una media 45 mila persone al giorno ‒, dispone di un efficace meccanismo di dispersione degli inquinanti, anche durante le ore di maggiore presenza dei fedeli, in virtù delle grandi volumetrie e dell’ottima ventilazione naturale.

Questi citati sono solo alcuni degli obiettivi del progetto del Vaticano ad “impatto zero”, sulla scia delle encicliche Laudato si’, Laudate Deum, Fratelli tutti di papa Francesco.

L’impegno del Vaticano contro la crisi ambientale viene sostenuto anche da papa Leone XIV, che più volte ha esortato vescovi e fedeli a prendersi cura della “casa comune”.

Ieri 19 giugno il papa ha visitato il Centro della Radio Vaticana a Santa Maria di Galeria (Roma), in passato al centro dell’attenzione mediatica e giudiziaria per l’emissione delle onde elettromagnetiche. Papa Francesco un anno fa con la lettera apostolica “Fratello sole” lo ha trasformato in un centro agrivoltaico, per la produzione di energia elettrica pulita con i pannelli fotovoltaici che permetterà allo Stato ella Città del Vaticano di diventare completamente autosufficiente.

Papa Leone è stato intercettato dal vaticanista del TG1 Ignazio Ingrao che gli ha confermato che il Vaticano sarà il primo Stato al mondo alimentato interamente con energia pulita. «Questo è certamente quello che è nel progetto, bisogna finire gli accordi con lo Stato però veramente una bellissima opportunità e penso che questo impegno da parte della Chiesa offre un esempio che è molto importante: tutti conosciamo gli effetti del cambiamento climatico e bisogna veramente avere cura di tutto il creato come papa Francesco ha insegnato con tanta chiarezza», ha affermato papa Prevost.

«Casa a impatto zero, casa comune: mettere insieme queste due dimensioni, quella dell’ecologia e quella dell’amicizia sociale – afferma il card. Mauro Gambetti, presidente della Fabbrica di San Pietro, durante la conferenza stampa di presentazione del progetto ‒. Lo Stato della Città del Vaticano è impegnato da molti anni a promuovere lo sviluppo sostenibile attraverso politiche ecologiche per salvaguardare l’ambiente e fornire strategie di risparmio energetico».

Walter Ganapini, coordinatore del progetto, spiega: «Il Comitato Scientifico di Progetto, che ha validato metodologie e progettualità in campo energetico ed ambientale, monitora, rendiconta e certifica i risultati delle azioni, contribuendo poi, con strumenti informativi e formativi coerenti con l’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, anche al dialogo interreligioso».

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