Uno per mille: la musica come condivisione

Un paio di anni fa, un piccolo grande evento è entrato nella storia della musica; quell’evento è poi diventato un grande concerto, e adesso un disco molto speciale…

Cesena, inizio 2015. Un gruppo di amici rockettari ha un’idea: convocare in città qualunque musicista-fan della rock-band statunitense dei Foo Fighters per suonare una loro canzone, girare un video da mandare ai loro idoli, così da convincerli a venire a suonare dalle loro parti…

Organizzano le cose in modo poco più che amatoriale, ma con infinita passione e con quell’estroversione tipica della gente di Romagna. E la voce si spande… Il 26 luglio ne arrivano più di 1000 (!), da tutta Italia e non solo; ed è uno spettacolo vederli a suonare e intonare Learn to fly all’unisono, tutti insieme sul prato del parco Ippodromo. Quel video farà il giro del web (in poco tempo ottiene oltre 30 milioni di visualizzazioni divenendo il più visto dell’anno in Italia); arriverà anche a Dave Grohl e soci che inviano subito un messaggio entusiasta.

Un successone insomma, nato quasi per gioco da un’idea un po’ folle, ma destinata a diventare roba da Guinness dei primati: la più grande rock band del mondo! Ma gli amici non si fermano lì, e sulle ali dell’entusiasmo rilanciano, decidendo con tutti i partecipanti di organizzare, per l’anno seguente, un vero e proprio concertone di classici del rock. Aperto al pubblico, stavolta. Anche Rockin 1000 funziona a meraviglia, quasi a restituire la musica popolare alla sua primaria vocazione: quella di aggregare, condividere passioni e comunicare emozioni, molto più che far soldi… I fantastici Mille si ritrovano nel luglio del 2016, e davanti a un pubblico in brodo di giuggiole, spaziano dai Beatles ai Nirvana, da Hendrix ai Led Zeppelin fino ai Verve e alla loro Bitter sweet simphony con cui si è aperto il concertone,  sintetizzato poi un disco, Rockin 1000 – That’s live! The biggest rock band on earth, uscito qualche settimana fa per la multinazionale Sony.

Energia, passione e sudore allo stato puro, nel più genuino spirito rock. Per una volta non quello dei delle superstar capricciose e dei miliardari scorbutici, ma quello ruspante dei loro fans, affratellati fra loro e col pubblico in una serata da brividi. Un bella favola divenuta realtà: “Ascoltare 1000 musicisti è già di per sé un’esperienza incredibile, ma assistere ad un loro concerto con la partecipazione del pubblico, così caloroso ed empatico è stato qualcosa di pazzesco, difficile da descrivere, ha superato ogni nostra aspettativa”, ha dichiarato il padre fondatore di quest’idea, Fabio Zaffagnini.

Ebbene: in un’epoca in cui nello show-business tutto è mercato, strategia, pianificazione, programmazione maniacale, Rockin 1000 ci ricorda che la musica può essere ben più di un prodotto di consumo, ma ritornare ad essere in primo luogo un formidabile veicolo di emozioni condivise: una lezione balsamica, specie per chi, in qualunque settore, la musica la faccia, la produca o ne scriva, solo per mestiere.

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