Universiadi: i primi 4 ori azzurri

Atleti italiani subito protagonisti nei primi 5 giorni di gara, con ben 24 medaglie conquistate. Spiccano, ovviamente, i cinque successi di Erica Cipressa, Damiano Rosatelli, Carlotta Ferlito, e della coppia composta da Fiammetta Rossi e Simone D’Ambrosio
Simone D'Ambrosio

Lo spettacolo della XXX Universiade sta mantenendo tutte le promesse. La città di Napoli si è presentata tirata a lucido per un evento molto atteso che, ancora una volta, ha evidenziato le grandi capacità organizzative del nostro Paese. I dieci impianti sportivi impiegati, dallo Stadio San Paolo alla storica Piscina Scandone, si sono svelati al Mondo in una veste rinnovata che ha trovato l’apprezzamento di tutte le delegazioni presenti. Da giorno 3 luglio, fino al 14, la parola andrà agli atleti che avranno il compito di far sognare e divertire con le proprie gesta il numeroso pubblico presente. L’Italia ha iniziato al meglio la competizione, con 24 medaglie complessive e ben 4 ori: una posizione che vale alla spedizione azzurra il sesto posto nel medagliere.

Scherma, classica miniera di successi

Il primo alloro italiano è arrivato grazie alla ventitreenne Erica Cipressa: la fiorettista ha confermato la tradizione tricolore in questa disciplina, da sempre foriera di grandi successi. Il successo è arrivato al culmine di una finale dominata contro la francese Morgane Patru (15 stoccate a 3 il punteggio): nel turno precedente, invece, l’italiana aveva avuto la meglio sulla romena Calugareanu per 15-10. “Sono la prima Cipressa ad aver vinto l’oro all’Universiade: almeno un titolo prima di papà”: queste le dichiarazioni a caldo della figlia d’arte. Andrea Cipressa, infatti, è un ex schermidore che adesso ricopre proprio l’incarico di ct della nazionale italiana di fioretto.  “È stata una gara incredibile, oggi ho tirato davvero bene – ha detto Erica alla stampa – è una vittoria molto importante per me, non sapevo che atlete di questo livello avessero vinto in passato questa gara, quindi sono davvero orgogliosa”.

Altro oro, in un atto conclusivo tutto azzurro, è quello conquistato da Damiano Rosatelli in finale contro Guillaume Bianchi. L’atleta laziale ha vinto il derby in finale col punteggio di 15-10, al termine di un incontro molto equilibrato, risolto soltanto nelle ultime stoccate. L’atleta classe 1995, nato a Genzano di Roma, ha commentato con entusiasmo il suo risultato. “È la prima Universiade per me – ha aggiunto entusiasta Rosatelli a fine gara – ed è bellissimo averla fatta vicino casa. Una emozione stupenda, così come è stato stupendo essere sostenuti dal pubblico. Noni facciamo scherma e non siamo abituati ad un pubblico così caloroso”. In merito all’assalto col compagno di squadra: “Non è bello, soprattutto perché siamo anche amici. Queste situazioni non sono mai facili, ma alla fine sono riuscito a spuntarla nel finale”.

Tiro a volo, Fiammetta Rossi e Simone D’Ambrosio, oro che sa di riscatto

Dalla fossa olimpica (trap, in inglese) è arrivato invece il primo oro napoletano della manifestazione: lo ha firmato Simone D’Ambrosio, poliziotto di 22 anni di Frattamaggiore che ha portato a casa il metallo più prezioso in coppia con Fiammetta Rossi. È un risultato che riscatta, in tutto e per tutto, i risultati dei due atleti nelle prove individuali. La Rossi, infatti, aveva arpionato l’argento, mentre D’Ambrosio era arrivato settimo.

Eravamo entrambi rimasti con l’amaro in bocca – ha raccontato la tiratrice – ma siamo contenti di essere riusciti a rifarci. Il campo di gara è molto impegnativo e i piattelli non sono affatto facili, sfondo stupendo e rilassante, tutto è andato liscio”. “La gara è stata bellissima – ha detto D’Ambrosio – sono molto soddisfatto. È stato molto difficile partecipare a una gara qui a casa. All’estero mi alleno molto su come gestire tensione e paura, qui ero molto tranquillo e questo mi ha danneggiato nella gara individuale. Adesso sono stanco ed emozionato, cerco di godermi il risultato”.

La farfalla etnea Carlotta Ferlito trionfa nel corpo libero

Il quarto alloro italiano porta la firma della catanese Carlotta Ferlito. Ieri al Palavesuvio, dopo un quinto posto ottenuto nella trave, la ventiquattrenne siciliana è riuscita a dare il meglio di sé nella gara di corpo libero, portando a casa una strepitosa vittoria. Il punteggio di 13.200 ha permesso all’azzurra di stare davanti alla giapponese AIko Sugihara (13.000) e alla russa Uliana Perebisonova (12.700).

“Sapevo di poter vincere – ha ribadito a fine gara la Ferlito – questo pubblico mi ha caricato all’inverosimile: non avevo mai sentito un tifo così caloroso, pur avendo gareggiato in palazzetti più grandi. La trave non l’ho fatta al meglio, ma la ginnastica e lo sport in generale sono anche questo: cadere e sapersi rialzare. Non conoscevo Napoli: purtroppo dopo questa gara ci spediscono a casa, mi sarebbe piaciuto rimanere di più. Stasera (ieri per chi legge) – conclude radiosa l’atleta – andrò a mangiare una pizza”.

 

 

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