Da un libro al liutaio appassionato

Una storia vera di giovani tenaci e di buona scuola che, a partire dalla lettura di un romanzo, decidono di andare a conoscere un liutaio
Alberto Biasin nel suo laboratorio. Foto: Leonardo Mannerucci 

Alcuni docenti della scuola secondaria di primo grado di Montebello Vicentino, in questo anno scolastico hanno preso seriamente la lettura condivisa del romanzo Dall’altra parte del mondo Storia di Vera e Trysa” di A. Gatti, che narra una vicenda che affonda le radici su vita vissuta. Due amiche violiniste vivono amicizia, studi al conservatorio, avventura, innamoramenti e lontananza e scoprono quanto la vita può donare in bellezza, affetti e scoperte sorprendenti.

Docenti illuminati e attenti ne fanno un percorso che fra molti altri input prevede, viste le pagine dedicate alla costruzione del violino di Trysa, una delle protagoniste, la conoscenza di un giovane e già apprezzato liutaio, che da non molto ha trasferito il suo laboratorio sui colli vicini e quindi facilmente raggiungibile. È la conclusione di un viaggio in un mondo nuovo, che non si chiuderà neppure con l’incontro in presenza con l’autrice del romanzo.

Sogni e dintorni
Immaginate alcune decine di ragazzi sui 12 anni che vedono come si costruisce uno strumento a corda e che stupiscono nel vedere un giovane, che in effetti sembra molto più giovane della sua effettiva età, entusiasta e che racconta quanto gli sia costato comunque questo sogno di diventare maestro liutaio. In tempi difficili per i nostri adolescenti una ventata di fiducia e di speranza: i sogni si possono realizzare, basta coltivarli, conoscersi, combattere, cercare adulti che li accompagnino. Questo hanno fatto intanto i docenti con tenerezza e coinvolgendoli sempre in prima persona e li ringraziamo!

Come autrice di questo libro anch’io sono rimasta affascinata dalle possibilità che gli insegnanti hanno saputo raccogliere da un libro (scritto con il cuore), pur presentato anche in diverse occasioni e location e sempre ben accolto. Perciò sono andata a trovare il giovane liutaio.

Alberto Biasin mentre lavora il legno nel suo laboratorio. Foto: Leonardo Mannerucci

In liuteria
Trovare il laboratorio di Alberto Biasin a Selva di Montebello Vicentino significa immergersi in colli rigogliosi, dove i ritmi sembrano quelli giusti per chi deve creare in un angolo di pace. La Liuteria Vicentina trova rifugio in una casa che era del nonno di Alberto, una scelta, dopo aver sperimentato spazi comuni e più centrali in città. Non lo vedresti in altro luogo, questo giovane classe 1990, che ha riportato a vita nuova il vecchio bancone del nonno, su cui aveva anche sperimentato l’intaglio del legno da bambino. Strumenti musicali ben esposti in vetrina, le sue ultime creazioni, e altri disseminati accuratamente per gli ambienti, in attesa di completare il percorso di costruzione o di restauro.

Il legno prezioso di abete rosso, per la tavola armonica e di acero fiammato per fondo, fasce e manico, provenienti dalla celebre Val di Fiemme e dal Valbruna in Friuli, che Alberto sceglie di persona e pronto per essere lavorato, invade gli spazi ordinati. Mentre dalla vetrina gli ultimi strumenti realizzati, violini, viole e violoncelli si fanno ammirare nella loro bellezza e poesia, una promessa di melodie… Ma Alberto non nasce come musicista da conservatorio. «Negli ascolti musicali spazio nei generi più disparati dalla musica classica, jazz, elettronica, rock e affini. Suono anche in due band rock.» In realtà ama molto la classica, e invitato a citare qualche pagina preferita nomina la suite Ma Mère L’oye di Ravel e le composizioni del contrabbassista compositore Bottesini. Riguardo all’opera ammette di apprezzare La Traviata di Verdi nell’interpretazione di Tito Schipa e Amelita Galli-Curci. Poi mi stupisce e ammette: «Posseggo circa 300 dischi a 78 giri da grammofono e ne sono appassionato.»

Alberto maestro liutaio
Come è stato l’incontro con i ragazzi che sono venuti a trovarla? La risposta è essenziale e vedi che si illumina un sorriso complice. «Ho notato nei ragazzi tanta curiosità e stupore, la cosa che mi ha meravigliato di più sono state le domande molto specifiche che mi sono state fatte, questo denota un ottimo spirito di osservazione. Durante la visita è stata letta la parte del libro riguardante la liuteria, certo, mi sono immedesimato nella descrizione.»

Ma sorgono spontanee molte domande su questa storia speciale di vita. Come un giovane si appassiona ad un mestiere così misterioso e affascinante? Alberto si diploma perito agrario, col desiderio di “fare” che anima molti ragazzi e che spesso la scuola non può coltivare, e si mette alla ricerca di una strada, la sua strada, che lo può fare felice davvero e la trova. L’esperienza di veder lavorare il legno per trarne suoni lo folgora e va alla ricerca. Alberto ha una fortuna, che non tutti possono sperimentare: una famiglia che comprende e condivide. Soprattutto le fatiche e i momenti difficili che ci sono e che pazientemente Alberto affronta.

«Ho frequentato per tre anni la Scuola di Liuteria Bottega Di Parma del bravo Maestro Desiderio Quercetani, a cui devo molto. Lì ho davvero imparato molto per la professione e per la vita. Mi sono messo in gioco, mi sono sentito valorizzato, apprendendo un’arte complessa, emozionante e ne sono uscito trasformato, migliore e capace: avevo educato e messo alla prova il mio talento.»

Questione di ricciolo
Alberto ha iniziato così ad esercitare l’arte della liuteria con altri compagni di viaggio e di passione, per definire poi un suo profilo con la fondazione della Liuteria Vicentina. Il lavoro non manca, come le incertezze, ma ormai i suoi strumenti sono apprezzati anche fuori dai confini italiani. Le scelte che Alberto fa sono sempre dettate da precisi valori professionali e artistici e spesso non sono i più facili e quelli che danno immediati guadagni, ma la strada è tracciata e per questo ho scelto di raccontare di lui: i giovani tenaci e di valore, che decidono di metter a frutto i propri talenti vanno promossi e sostenuti, dalla società tutta e dalle realtà imprenditoriali e politiche.

«Cosa la contraddistingue in particolare, come riconosco un suo strumento?» gli chiedo visto che alcuni violini hanno abitato la mia casa quasi come figli acquisiti. È allora che mi fa notare il ricciolo delle sue creazioni: è un ricciolo armonico, elegante e sinuoso, mi spiega che lo realizza lavorando di sgorbia e scalpello con garbo e lasciando che l’anima emerga con gentilezza.

Sì, in effetti è un ricciolo gentile e garbato, ma anche deciso e tenace, proprio come il suo maestro liutaio, che a settembre spera di poter partecipare alla manifestazione fieristica Mondo Musica a Cremona. Alla Liuteria Vicentina auguriamo di farsi onore! Con la complicità e il tifo dei ragazzi che l’hanno conosciuto.

Il maestro liutaio Alberto Biasin. Foto: Annamaria Gatti.

Per contatti:

Sito: www.liuteriavicentina.it

Facebook: Liuteria Vicentina di Biasin Alberto

Instagram: liuteriavicentina

Mail: gatti54@yahoo.it

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