Terra di confine

Èil terzo dei film diretti e interpretati da Kevin Costner, il primo dei quali fu Balla coi lupi, premiato ed amato da tanti. Quello attuale non ne è il sequel, ma un western che parla di mandriani, simile a quelli classici di un tempo, appartenente ad un genere per cui oggi nessun produttore vuole impegnarsi, perché fuori moda. Ma questo regista ama andare contro corrente e muoversi indipendentemente dalle leggi del mercato hollywoodiano, nella fedeltà ad una sua idea personale di cinema. Siamo sul finire del XIX secolo e dell’epoca in cui la terra era di tutti. Alcuni liberi mandriani incappano nel proprietario di un vasto rancho, prepotente e violento, che suscita la loro reazione. Sono uomini comuni, lontani dagli stereotipi di Leone, e sentono la fatica di vivere in una natura maestosa, ma ostile. Hanno vivi gli ideali dell’amicizia e della giustizia e sono sensibili all’amore sincero. Costner ha spiegato di aver voluto ricorrere al mondo epico del west per rappresentare capacità eroiche, che considera ancora presenti nella vita comune di tanti. Ma essi hanno anche dei dubbi, perché non vogliono più adottare i metodi violenti, come hanno fatto nel passato. Ci troviamo davanti a quello che è il vero problema del regista e che riguarda il ricorso alla forza. La sua risposta, come ha detto ai giornalisti, è che in certi casi bisogna farlo, anche se resta difficile capire quand’è giusto. L’autore, grazie all’importanza dei contenuti e alla recitazione ricca di umanità di Robert Duvall e a quella sua propria, ancora carismatica agli occhi di molti, è riuscito a soddisfare il proprio desiderio di raccontare una storia bella e dai ritmi lenti, a lui cari. Con dei momenti forti, come quelli del temporale impressionante e della sparatoria plateale, ricchi di particolari atti a mostrare le difficoltà naturali e quelle belliche. Il film è a un tempo moderno e classico, sospeso tra realismo e leggenda. Dimostra la serietà di Costner, che conferma il suo stile, caratterizzato soprattutto dall’amore alla natura e dall’esigenza di rapporti autentici tra gli uomini. Regia di Kevin Costner; con Kevin Costner, Robert Duvall, Annette Bening.

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