Sport e immigrazione clandestina

L’indagine in Liguria sul sospetto sfruttamento di 13 ragazzi nigeriani

Succede nella Liguria del Levante, e la brutta storia è stata scoperta e ricostruita dalla polizia secondo la quale i vertici di una squadra di calcio ligure sarebbero sospettati, in occasione della formalizzazione dei moduli presso l’ambasciata italiana in Nigeria, di aver richiesto il visto temporaneo di ingresso nel nostro paese, impegnandosi poi a far rientrare i giocatori al termine degli eventi sportivi, «dichiarandosi formalmente consapevoli delle sanzioni penali previste in caso di mendaci dichiarazioni, pur essendo consci fin dall’inizio che i giovani più promettenti non sarebbero rientrati».

Secondo gli uomini della Polizia «gli atleti selezionati venivano trasferiti e mantenuti in Italia a spese della squadra. In realtà, una volta giunti nel nostro paese, facevano risultare i giovani calciatori come minori non accompagnati, allo scopo di beneficiare delle disposizioni di legge a tutela dei minori che si trovano effettivamente in tale status».

Se la storia verrà confermata, dal 2014 al 2017 potrebbero essere stati fatti arrivare alla squadra dilettantistica 13 ragazzi nigeriani. È un mosaico squallido che gioca sulla pelle di ragazzi innocenti, che sognano come tutti i loro coetanei di rincorrere spensierati una pallone, magari su un campo di calcio regolamentare, con degli spettatori. Magari in un campo di calcio dove loro, i ragazzini, sono i protagonisti indiscussi, destinati a diventare “campioni” come tanti loro connazionali che in una squadra di serie A in Italia sono strapagati.

Ma nel caso scoperto dalla polizia, sono sogni infranti, sono illusioni gratuite quelle che hanno portato in Italia minorenni nigeriani selezionati per una squadra di calcio «violando le disposizioni in materia di immigrazione clandestina».

Ora sembrano concluse le indagini che hanno portato alla denuncia di 15 persone, alle quali sono state applicate misure interdittive. Immigrazione clandestina è l’accusa a questi dirigenti sportivi. Intristisce leggere di questa tratta di minori. Intristisce che a farlo siano persone del mondo dello sport, e ancor di più intristisce pensare che dei ragazzi siano venduti, sfruttati e poi abbandonati.

 

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