Sempre più “Insieme per l’Europa”

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Tre anni se ne sono andati da quel primo appuntamento a Stoccarda, nel cuore della Germania più produttiva, ma soprattutto nel cuore di quell’Europa dell’euro che da qualche tempo sembra aver messo tra parentesi lo slancio di unità partito nell’ultimo dopoguerra sotto la spinta di spiriti nobili – se non addirittura santi – quali De Gasperi, Monnet, Adenauer, Schuman… Tre anni fa altri spiriti nobili – Chiara Lubich, Andrea Riccardi, Helmut Nicklas, Ulrich Parzany… -, non ebbero timore di indicare la direzione da prendere:mettere da parte le paure e operare per una progressiva interiorità spirituale e comunitaria dell’Europa. Loro stessi, leader di correnti spirituali, davano il buon esempio: non avevano paura di mettere in comune le proprie idee, i propri carismi, rischiandoli al confronto con altre identità e altri carismi, anche lontani dalle proprie sensibilità ecclesiali e sociali. È quello che afferma oggi uno dei principali organizzatori di Stoccarda 2007, Gerhard Pross, coordinatore dei Convegni dei responsabili di comunità evangelici: Lo Spirito opera nuove cose, in tutta l’Europa – dice convinto -. Sta avvenendo un reale rinnovamento nella Chiesa e nella società. Ci siamo messi assieme: eravamo divisi, ma il comune desiderio di unità ci ha avvicinati. Posso dire di avere imparato molto dai miei fratelli cattolici, ortodossi e anglicani. Con noi ci sono gruppi che anni fa non pensavano minimamente di impegnarsi nello stesso cammino. Il fatto è che i movimenti hanno talvolta paura, mettendosi insieme, di perdere la propria identità: è la stessa paura che attanaglia i diversi Paesi europei.Ma bisogna seguire Buber quando dice: Divento me stesso solo incontrando te. Pross sostiene di non voler cercare il minimo comune denominatore, ma una nuova integrazione, per l’Europa e per le Europe: È necessario ridare un cuore al continente. E per far questo anche nella politica non si può cercare solo il minimo comune denominatore! Nel patto dell’amore reciproco stretto tra di noi possiamo avanzare insieme.Vorremmo che altri conoscessero la speranza che è nata. L’ispirazione Conviene però fare un passo indietro, per riconsiderare la scintilla ispiratrice che diede inizio all’avventura di Stoccarda 2004. È Gabriella Fallacara, corresponsabile per il dialogo ecumenico del Movi- mento dei focolari, a ricordare un periodo fecondo della storia ecumenica: Com’è nata Stoccarda? Da qualche decennio in Germania erano sorte nuove comunità per lo più evangeliche. I responsabili di gruppi, associazioni e comunità spontanee s’incontravano ogni anno, in 130, in un terreno nuovo di vita associativa. Contemporaneamente nei mondi cattolico, anglicano ed ortodosso cresceva la sensibilità per una maggiore vicinanza tra diverse espressioni ecclesiali. Ora, ognuno di questi movimenti o nuove comunità, delle varie Chiese, aveva ed ha qualcosa di specifico da dare agli altri. Guarda caso – prosegue -, una quindicina di questi movimenti si erano riuniti il giorno della firma della Dichiarazione congiunta sulla giustificazione, ad Augsburg nel 1999. Si era riscontrata tra loro una comunione profonda. Resteremo amici, non ci perderemo di vista, si erano detti. E così è stato. Naturalmente non tutti i movimenti, gruppi e associazioni delle varie Chiese aderiscono alla manifestazione di Stoccarda, ma una buona parte sì. Le novità Quali, allora, le novità di questa seconda edizione di Insieme per l’Europa? Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, lo spiega: Le novità rispetto al 2004 non sono poche: un nuovo pontificato, l’Europa a 27 membri, la presidenza tedesca dell’Unione europea, le elezioni francesi… L’Europa ha radici cristiane da cui partire e ripartire. Bisogna dare un segnale forte: in Europa il cristianesimo esiste ancora, è più che mai vivo. È un salto ecumenico, quello prospettato dai vari gruppi, che nella preparazione hanno costatato una comunione già esistente, perché si guarda a ciò che unisce più che a ciò che divide. Precisa ancora Impagliazzo: Si avverte nel mondo un bisogno di Europa come mai si era sentito in precedenza. Molti parlano delle mancanze dell’Europa, mentre va sottolineato che c’è mancanza di Europa nel mondo. I nostri movimenti sono europei ma non sono solo europei, e capiscono bene queste esigenze. Aggiunge Gabriella Fallacara: Quale messaggio dare questa volta? Quello che, secondo i vespri della festa di San Lorenzo, disse il diacono: La mia notte non ha oscurità. In questo momento in cui i valori cristiani sembrano scossi dai tempi impetuosi, ecco che queste parole gettano sul tempo presente la luce che scaturisce dal Vangelo. Da Est ad Ovest Una delle novità di questa edizione di Insieme per l’Europa è anche la presenza assai rafforzata di gruppi, movimenti e comunità delle galassie ortodossa e anglicana. Christophe D’Aloisio, belga (madre greco-ortodossa), è presidente di Syndesmos, fraternità internazionale di 126 organismi giovanili ortodossi: I movimenti sono la testimonianza della vitalità della Chiesa – spiega con vigore e fervore -. Le nostre Chiese sono vive, e sono disposte al dono. Per gli ortodossi questo grande progetto è un’esperienza di comunione. La sua importanza non sta nel numero dei partecipanti a Stoccarda 2007 o in quelle collegate in diretta, ma il fatto di ritrovarsi insieme e di manifestare la volontà comune di mettersi al servizio della società, dell’Europa. C’è oggi una dimensione supplementare per noi ortodossi – precisa D’Aloisio -, ed è l’integrazione in Europa di Paesi a maggioranza ortodossa come la Romania e la Bulgaria. Siamo felici di poter avanzare insieme per mostrare che il cristianesimo sta cominciando proprio adesso, come diceva Alexandr Men’. C’è qualcosa di sempre nuovo, che permette ai cristiani di partecipare alla costruzione della società. E Agostino diceva: Divieni quel che tu sei. Nella diversità ci uniamo e serviamo la società pluralista, per un mondo più fraterno. Da parte anglicana la giovane Emma Barnes Conlon, direttrice dello sviluppo di Alpha International in Europa, Medio Oriente e Africa, sottolinea come Stoccarda 2007 sia complementare allo sviluppo del suo gruppo: Alpha non è una comunità ma un corso nato tra gli anglicani, estesosi negli ultimi dieci anni in 158 Paesi e 88 lingue, tra fedeli di diverse Chiese, anche non appartenenti alla Comunione anglicana. C’è bisogno di verità, di entrare in relazione con Cristo, trasformando sé stessi e la società. Siamo perciò felici di partecipare a Stoccarda perché sottolineiamo l’unità oltre le diversità, uno dei leit motiv di Alpha. Partner Da più parti viene sottolineato come il Paese oggi forse più restio all’integrazione europea sia la Francia. C’è del vero: gli euro-scettici abbondano oltralpe. Ma ci sono pure coloro che, senza essere euroentusiasti di superficie, all’unità de Vecchio continente ci tengono eccome. Una nutrita rappresentanza di questa gente parteciperà a Stoccarda 2007, con in testa Gérard Testard, presidente di Fondacio, movimento cattolico francese: Perché la Francia ha bisogno di Stoccarda? – si chiede -. Soprattutto per due motivi: abbiamo rifiutato la Costituzione europea, e quindi ci siamo isolati nel contesto europeo; e poi la crisi delle periferie @mostra come i francesi non sappiano più parlarsi tra di loro. E non sanno neppure farlo coi 5 milioni di musulmani che abitano nel Paese. C’è insomma una crisi del vivere insieme, e cresce la paura personale e collettiva. Una risposta, secondo Testard, può venire da Stoccarda: i cristiani hanno un ruolo da giocare, possono mostrare che bisogna vivere insieme e che ciò è possibile ancora se si riscopre il senso della vita umana. La Francia vive una crisi di identità, e quindi Insieme per l’Europa può mostrarle che dialogare con il diverso da sé è possibile in Francia: siamo dieci movimenti a collaborare insieme, e avremo otto città francesi collegate, speriamo che gli effetti si vedano. In generale, bisogna mostrare che è possibile il rapporto col Mediterraneo e con l’Africa. QUALCHE ANTICIPAZIONE Oltre 240 movimenti e comunità cristiane di diverse Chiese promuovono la seconda manifestazione europea Insieme per l’Europa, sabato 12 maggio 2007 a Stoccarda, nel palasport Hanns Martin Schleyer, in collegamento satellitare con centinaia di città. Sono attesi 11 mila partecipanti. A 50 anni dalla firma dei Trattati di Roma, prima del vertice dei capi di Stato e di governo dei 27 Paesi dell’Ue a Berlino e nel cammino verso la terza assemblea ecumenica promossa dalle Chiese d’Europa a Sibiu in Romania, Insieme per l’Europa vuol testimoniare la luce che scaturisce dal Vangelo negli ambiti più vari: famiglia, città, economia, pace e giustizia, nuove e vecchie povertà. Insieme per l’Europa sarà preceduta da Insieme in cammino, congresso per responsabili e collaboratori di gruppi e comunità, il 10-11 maggio, sempre a Stoccarda, con 3 mila partecipanti, per approfondire la conoscenza tra comunità e movimenti dal punto di vista spirituale e delineare il contributo che i carismi possono dare all’Europa. 22 forum e 14 tavole rotonde tratteranno temi quali evangelizzazione, ecumenismo, famiglia e vita, impegno politico, immigrazione, economia, ambiente e mass media. Il comitato orientativo è composto da Friedrich Aschoff (Rinnovamento carismatico nella Chiesa evangelica in Germania); Christophe D’Aloisio (Syndesmos); Nicky Gumbel (Alpha International), Chiara Lubich (Focolari); Michael J. Marmann (Schönstatt); Helmut Nicklas (Ymca); Ulrich Parzany (Pro Christ); Gerhard Pross (Convegni dei responsabili di gruppi e comunità evangelici); Andrea Riccardi (Comunità di Sant’Egidio); Thomas Römer (Ymca di Monaco); Gérard Testard (Fondacio); Suor Anna-Maria aus der Wiesche (Fraternità di Cristo di Selbitz).

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