Secret Window

Secret Window è l’ennesimo film tratto da una storia di Stephen King, ma non aggiunge nulla di nuovo alla categoria dei film kingsiani e nemmeno al thriller in generale. La storia è un classico: il romanziere in crisi deve affrontare fantasmi che sembrano materializzarsi dalle pagine dei suoi libri. Questa volta è in questione il sempre bravo Johnny Deep, abbandonato da poco dalla moglie e in piena crisi creativa e depressiva quando fa la comparsa nella sua vita un uomo (John Turturro) che lo accusa di avergli rubato un racconto. Lo strano e sinistro figuro si rivelerà presto un pericoloso psicopatico che trasformerà la vita dello scrittore in un incubo. David Koepp ha quarant’anni e a Hollywood è ormai uno sceneggiatore affermato, autore di script come Carlito’s Way, Jurassick Park e Spiderman, solo per citarne alcuni, ma che dietro la macchina da presa non se la cava altrettanto bene. Serviva più coraggio e un maggiore fantasia per affrontare, senza scadere nel dejà vu, una storia come questa che non fa che rielaborare situazioni, argomenti e temi ormai ampiamente sfruttati dal cinema moderno (da Psycho a Misery non deve morire passando per Shining). Coraggio e fantasia che mancano però al nostro, che rinuncia a sviluppare ogni sottotrama per focalizzarsi sul confronto tra il pazzo e lo scrittore, sovraccaricando le inquadrature di segni e significati simbolici. La storia, così, invece che crescere di intensità diventa di una noia inverosimile, anche perché dopo un po’ si scopre dove il regista vuole andare a parare e così il film non può far altro che trascinarsi, come il depresso protagonista, verso un finale debole e per certi versi imbarazzante. Regia di David Koepp; con Johnny Deep, John Turturro, Maria Bello, Timothy Hutton.

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