Scuola, sì al pasto da casa

Il Miur ha riconosciuto la possibilità della consumazione del pranzo portato da casa. Nel frattempo il Comune di Milano ha avviato un sondaggio nelle mense scolastiche di 10 scuole primarie e 14 dell'infanzia. Ecco un'analisi dei risultati dei circa tremila questionari distribuiti

In passato abbiamo già parlato su queste pagine delle polemiche genitori scuole, riguardo al servizio mense. I casi, quelli principali accaduti a Torino, dove i genitori volevano mandare a scuola i propri figli con in sacca il pranzo preparato da casa e subito seguiti dalla stessa richiesta dai genitori milanesi. Così pure accadde nelle scuole a Genova. Polemiche, lamentele discussioni, riguardo alla scarsa varietà del menù, come della qualità del cibo. Genitori – pochi in verità – quelli contrari al servizio mense. Molti quelli che invece erano favorevoli e chiedevano più partecipazione nei comitati per decidere insieme alla scuola come migliorare i menù e la qualità dei prodotti da servire ai pasti scolastici.

Per capire meglio le esigenze dei giovani commensali il Comune di Milano ha avviato un sondaggio nelle mense scolastiche coinvolgendo 1.250 alunni di 10 scuole primarie servite dal catering “Milano Ristorazione”, compresi i genitori e 1.719 bambini di 14 scuole dell’infanzia, per un totale di circa tremila questionari distribuiti. Lo scopo era avere un quadro il più possibile preciso riguardo al gradimento del servizio, dei cibi della cottura e della varietà dei menù. E anche quello di capire i punti di forza e di debolezza, per migliorare sia il livello di igiene delle mense, delle stoviglie, così come la gentilezza delle scodellatrici che al riguardo non sembra essere messo in discussione, soprattutto negli asili: gli ambienti dove mangiano i bambini sono puliti secondo il 90% dei genitori, per il 77% di quelli della primaria e il 74% dei suoi alunni. Riguardo alla varietà del menù e alla quantità di cibo servita, tutti d’accordo i genitori di entrambi gli ordini di scuola. Più severi i i consumatori dei pasti, quasi l’80% delle famiglie delle materne è convinto che il menù proposto da “Milano Ristorazione” è sufficientemente vario. La pensa così il 75% dei genitori della primaria, mentre i piccoli gradirebbero qualcosa in più: un alunno su tre dice di essere poco o per niente soddisfatto della varietà dei piatti che mangia in mensa e desidera quantità di cibo più abbondanti, mentre il 74% dei genitori le valuta sufficienti.

Per il 67% dei genitori delle scuole dell’infanzia prese come campione il cibo è buono, mentre il 33% non è d’accordo. “Poco soddisfatto” o “per niente soddisfatto” e il 51% dei genitori della primaria. I bambini invece sui piatti sono più magnanimi dei loro genitori, meno invece rispetto a mamme e papà che hanno figli più piccoli: è il 58% ad apprezzare pienamente i piatti che mangiano a scuola. Il perché del basso gradimento sta soprattutto nel modo in cui sono cucinati i piatti: troppo scotti, troppo freddi o troppo salati. Ma c’è anche buona parte dei genitori che motiva il voto basso con il fatto che i figli non siano abituati a mangiare determinati alimenti. «Siamo soddisfatti dei giudizi sulla pulizia delle mense, sulla varietà dei menù e sulla qualità delle materie prime. Ma non possiamo accontentarci – è il commento della vicesindaca con delega all’educazione, Anna Scavuzzo –. Dobbiamo lavorare per aumentare il gradimento complessivo dei pasti». Per farlo, annuncia il coinvolgimento dei bambini stessi. E mentre va in scena la lettura delle percentuali riguardo il gradimento o meno delle vivande, arriva il sì da parte del Miur al pasto libero nelle mense scolastiche di tutta Italia. La nota è stata inviata al direttore scolastico della regione Liguria e spiega che in tutte le scuole dovrà essere garantito ai bambini di poter consumare il proprio pasto insieme ai compagni che usufruiscono del servizio di ristorazione scolastica.

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