Scherma: super Bebe Vio!

Il fiore all’occhiello della squadra azzurra di scherma paralimpica compie un’altra impresa, conducendo per mano le compagne alla vittoria nella Coppa del Mondo di Fioretto. La rimonta in semifinale con la Cina è epica

Ventuno anni e non dimostrarli: la freschezza e l’entusiasmo della sua giovanissima età, infatti, vengono sovrastati da una maturità e una gestione della gara che, solitamente, sono tipici di atleti con un’età ben più avanzata. Bebe Vio non si stanca di aggiungere pagine epiche al suo libro dei record, giocando un ruolo fondamentale nella conquista della Coppa del Mondo a squadre di fioretto da parte del team azzurro. Nel weekend, a Tbilisi, la campionessa olimpica e mondiale si è resa protagonista di un vero e proprio show, con una rimonta che ha quasi dell’incredibile.

La semifinale con la Cina, infatti, non era partita bene per l’Italia. Prima dell’ultimo assalto la situazione era quasi compromessa, con le asiatiche avanti per 40 stoccate a 31. L’avversario della Vio, Jing Bian, parte con l’acceleratore premuto per chiudere subito la contesa: sul 42-31, però, succede un imprevisto che forse ha contribuito a cambiare il volto dell’incontro. La ruota della carrozzina della schermitrice italiana, infatti, si stacca: nessuna conseguenza per fortuna, a parte un necessario stop tecnico per rimettere il tutto in sesto. Alla ripresa, poi, accade ciò che sembrava difficile anche soltanto immaginare. Bebe si scatena, lasciando da parte ogni remora e mettendo assieme qualcosa come 14 colpi consecutivi: un recupero prodigioso che permette all’Italia di battere le cinesi col punteggio complessivo di 45 stoccate a 44.

Il trionfo, però, si completa nell’atto conclusivo della manifestazione. Stavolta a soccombere alla squadra azzurra è l’Ungheria, battuta con un netto 45-33: anche in questa occasione la fuoriclasse veneta fa la parte del leone, mettendo a segno ben 18 assalti vincenti. Si tratta dell’ennesima dimostrazione della straordinaria forza mentale e fisica di un’atleta totalmente fuori dall’ordinario. Una ragazza classe 1997 che, in pratica, ha già il palmares che uno schermidore sogna di avere a fine carriera. Oro nell’individuale ai Giochi Olimpici di Rio 2016, più il bronzo nella competizione a squadra. Due ori ai campionati mondiali nel 2015 e 2017: in quest’ultima edizione, è arrivato anche l’alloro nella prova collettiva. Quindi, tre allori continentali agli Europei del 2014, 2016 e 2018, più un oro e un argento a squadre.

La meningite fulminante che l’ha colpita all’età di undici anni, causandogli un’infezione che ha portato alla perdita degli avambracci e delle gambe, non è riuscita a fermare la voglia di vita e di sport di una ragazza eccezionale. Un vero e proprio esempio, per forza di volontà e ambizione di andarsi a riprendere ciò che una terribile malattia gli aveva tolto. Quello che colpisce, durante le sue interviste, è l’entusiasmo e la leggerezza con cui affronta impegni che, per altri atleti, costituirebbero stress insormontabili. «Mi sono divertita così tanto – ha dichiarato all’agenzia Ansa dopo la semifinale con la Cina – che volevo che quell’assalto non finisse mai. Ero tranquilla, a quel punto ho tirato per divertirmi: non guardavo più il risultato, ma tiravo e basta, facendo il meglio possibile. Finché alla fine…che bella la scherma, soprattutto quando posso condividerla con la mia squadra».

Anche il presidente del Comitato Italiano Paralimpico Luca Pancalli ha celebrato il successo delle azzurre del fioretto con un messaggio di congratulazioni apparso sul suo profilo Twitter. «Coppa del Mondo di scherma paralimpica. Vittoria pazzesca per la squadra di fioretto femminile, composta da Bebe Vio, Loredana Trigilia e Andreea Mogos. Una Bebe travolgente rimonta 14 punti in semifinale e vittoria con Ungheria in finale. Ragazze…chapeau!»

 

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