Nel numero 250 di Nuova Umanità si riflette sul potenziale di un dialogo autentico tra cristiani e marxisti. Al centro dell’edizione, il progetto Dialop – ispirato a papa Francesco e a Chiara Lubich – rappresenta un’esperienza concreta di confronto, che, pur partendo da visioni diverse, mira a costruire un’etica sociale condivisa. In un’epoca dominata da polarizzazioni, il volume offre una via alternativa: quella del “dissenso qualificato” e del “consenso differenziato”.
Nell’editoriale, Luisa Sello racconta come è nato Dialop, delineando i presupposti di un dialogo profondo. Il progetto ha coinvolto intellettuali e attivisti che, da posizioni anche lontane, hanno cercato punti di contatto su temi cruciali come giustizia sociale, migrazioni, ecologia e pace. Un percorso difficile ma fecondo.
La sezione Focus propone testi centrali per comprendere la filosofia del progetto. Franz Kronreif introduce la logica del “consenso differenziato” e del “dissenso qualificato”, mentre Walter Baier ripercorre la storia del dialogo tra marxisti e cristiani, dalle origini fino alla nascita di Dialop. Claudia Hildebrandt esplora il valore dell’amicizia nel dialogo politico, sottolineando come relazioni personali autentiche possano superare ogni barriera ideologica.
Un momento chiave è rappresentato dal messaggio di papa Francesco, che incoraggia il gruppo Dialop a non temere la vulnerabilità del dialogo. Il suo appello a sognare insieme, abbattere i muri e servire i poveri diventa guida e ispirazione per tutto il progetto.
La sezione Ricerche è interamente dedicata alla figura di Klaus Hemmerle, teologo e vescovo visionario. Il numero presenta per la prima volta in italiano testi inediti come La spiritualità del focolare e la teologia e Politica ed etica. Gli approfondimenti di Viviana De Marco, Herbert Lauenroth e Wolfgang Hagemann mettono in luce l’originalità del suo pensiero: una teologia dell’incontro, una politica della differenza, una spiritualità della relazione.
Nella sezione In biblioteca, Fabio Di Nunno propone una lettura del volume Paesaggio 1922–2022, mentre Elisabetta Del Nero si concentra sulla biografia spirituale di don Luigi Verzé, a firma di Carmelo Mezzasalma. Due opere che, da prospettive diverse, interrogano il rapporto tra spiritualità, politica e cura del bene comune.
Questo numero di Nuova Umanità si distingue per la coerenza tematica, l’attualità dei temi e il coraggio delle voci che vi compaiono. Un invito concreto a credere che un altro modo di pensare e costruire il futuro è possibile, se fondato sul rispetto, sull’ascolto e sulla responsabilità condivisa. Buona lettura!