Il Richard III di Thomas Ostermeier

Da un grande classico Shakespeariano come il "Richard III", ad un'altra pietra miliare come "Il nome della rosa", tutti i maggiori appuntamenti teatrali di questi giorni

Nato prematuro, gobbo, orribile: nonostante sia stato sfavorito alla nascita, Riccardo non rinuncia ad essere uno dei protagonisti della Guerra delle Due Rose, nella quale si schiera a favore del fratello Enrico. La fine del conflitto non gli darà requie: ora che ha combattuto e vinto accanto al legittimo sovrano, perché non prenderne il posto? La storia ha consegnato alla fantasia di Shakespeare un uomo orrendo, deforme, mostruoso, dotato di una mente perversa e di una sfrenata ambizione. Thomas Ostermeier, direttore della Schaubühne di Berlino, presenta la sua interpretazione del personaggio Riccardo: violento, animato da una rabbia incoercibile che inizialmente rivolge contro i nemici del fratello Edoardo, re prima di lui, quindi dopo la morte di questi, contro tutti coloro che ostacolano la sua ascesa al potere. Riccardo è altresì uno splendido seduttore e manipolatore che usa con abilità machiavellica traumi e risentimenti altrui per farne gli strumenti della propria scalata. Lo spettacolo è il ritratto di una classe dirigente divorata dalla sete di potere e destinata ad essere spettatrice del trionfo di un dittatore perverso.

Richard III” di William Shakespeare, traduzione e drammaturgia Marius von Mayenburg, regia Thomas Ostermeier, scene Jan Pappelbaum, costumi Florence von Gerkan, luci Erich Schneider,musica Nils Ostendorf, video Sébastien Dupouey, drammaturgia Florian Borchmeyer, burattini Ingo Mewes, Karin Tiefensee, con Thomas Bading, Robert Beyer, Lars Eidinger, Christoph Gawenda, Moritz Gottwald, Jenny König, Laurenz Laufenberg, Eva Meckbach, Sebastian Schwarz, Thomas Witte (batterista/percussionista). Produzione Schaubühne Berlin di William Shakespeare, A Milano, Piccolo Teatro Strehler, dal 25 al 27/5.

Il nome della rosa a Torino

La versione teatrale di uno dei più importanti romanzi del secondo Novecento è un omaggio nel primo anniversario della scomparsa del grande intellettuale. Umberto Eco si affaccia nel 1980 alla letteratura con Il nome della rosa: gothic novel, cronaca medioevale, romanzo poliziesco, allegoria e giallo. Tradotto in 47 lingue, ha vinto il Premio Strega nel 1981, mentre la sua versione cinematografica è stata diretta da Jean-Jacques Annaud. La prima trasposizione teatrale di questo straordinario best seller è di Stefano Massini, scrittore e drammaturgo, per a regia di Leo Muscato, che ha trovato nel romanzo di Eco una sfida appassionante.

Il nome della rosa” di Umberto Eco, versione teatrale di  Stefano Massini, regia e adattamento Leo Muscato, con Eugenio Allegri, Giovanni Anzaldo, Giulio Baraldi, Renato Carpentieri, Luigi Diberti, Marco Gobetti, Luca Lazzareschi, Daniele Marmi, Mauro Parrinello, Alfonso Postiglione, Arianna Primavera, Franco Ravera, Marco Zannoni. scene Margherita Palli, costumi Silvia Aymonino, luci Alessandro Verazzi, musiche Daniele D’Angelo, video Fabio Massimo Iaquone, Luca Attilii. Produzione Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Genova, Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale. A Torino, Teatro Carignano, dal 23 all’11/6.

Archivio Zeta e il Teatro delle Ariette

Un nuovo progetto di ospitalità e residenze creative prende avvio al Teatro delle Ariette (Via Rio Marzatore 2781, Castello di Serravalle, Valsamoggia, Bologna). Ad iniziare è Archivio Zeta, compagnia che da diversi anni conduce un moderno lavoro di ricerca sulla messa in scena dei classici, con un progetto intitolato “Il futuro ha un cuore antico” articolato in due momenti. Il 27/5 condurrà il laboratorio teatrale “Antigone Costituente ovvero la resistenza sotto ogni forma è il più sacro dei diritti e il più imperioso dei doveri. Da Sofocle a Giuseppe Dossetti”, un percorso di conoscenza, attraverso l’analisi dei testi e la riflessione condivisa, grazie al lavoro sulle parole e sul corpo in relazione allo spazio e agli altri. Il 28 presenterà lo spettacolo “Edipo Re” di Sofocle, traduzione Federico Condello, diretto e interpretato da Enrica Sangiovanni e Gianluca Guidotti, musica Patrizio Barontini. Edipo in questa versione cammina sul filo dei contrasti, degli interrogatori e delle indagini alla ricerca ossessiva del colpevole: in scena due figure istruiscono il procedimento ineluttabile che porta alla conoscenza e quindi al dolore.

Il viaggio di Ombretta Calco

Chi è questa donna? Perché si è seduta su una panchina in una giornata torrida di luglio, a pochi passi dal portone di casa sua? Perché deve ripercorrere gli eventi sensibili della sua vita scavando ossessivamente nei ricordi? E perché deve ingaggiare, sotto il sole cocente, un duello con se stessa come se fosse una resa dei conti? Ombretta sta facendo un viaggio. Il viaggio più importante della sua vita, fuori dai vincoli imposti dal tempo e dallo spazio. Mentre procede senza soluzione di continuità, nel passare in rassegna i momenti più significativi della sua esistenza, ne comprende il senso. Fallimenti, dolori, frustrazioni, debolezze, illusioni, tenerezze, slanci incoscienti verso un futuro che sarà sicuramente migliore, desideri legittimi di una vita normale, inclusa in affetti confortanti e routines rassicuranti. Interprete una straordinaria Milvia Marigliano.

Ombretta Calco”, di Sergio Pierattini, con Milvia Marigliano, regia Peppino Mazzotta, scene Roberto Crea, costumi Rita Zangari, una produzione Rossosimona in collaborazione con Officine Vonnegut. A Roma, Piccolo Eliseo, dal 24/5 al 4/6.

Festival Inventaria a Roma

Giunto alla sua settima edizione, il Festival romano è diviso quest’anno tra tre teatri, in tre quartieri – Teatro Argot Studio (Trastevere), Carrozzerie n.o.t. (Ostiense) e Teatro Studio Uno (Torpignattara – e in tre blocchi temporali (metà maggio, fine maggio, metà giugno) mantenendo il proprio focus sulla drammaturgia contemporanea. 24 le proposte selezionate tra le oltre 350 candidature pervenute da tutta Italia e dall’estero per offrire un ventaglio quanto più ampio possibile della scena teatrale off per linguaggi e generi. Sette edizioni all’insegna dell’indipendenza – il Festival, organizzato dalla compagnia DoveComeQuando, è interamente autofinanziato – e della sostenibilità. Quattro le sezioni in concorso (Spettacoli, Monologhi/Performance, Corti teatrali e la nuova sezione Pillole dedicata agli studi e ai progetti in itinere). Tratto dal libro edito da Sperling & Kupfer, di Cristina Zagaria e Anna Maria Scarfò, il 26/5 è in scena “Malanova” di Sciara Progetti, il tentativo fatto a quattro mani da due autori, un uomo ed una donna, che hanno deciso di non nascondere la propria stessa fragilità. Il Pentesilea vs Achille” di Francesco Randazzo de La bottega del pane, una scrittura originale della parola in forma di poesia che restituisce immagini e scenari che vanno oltre la scatola teatrale, quasi a suggerire un’opera filmica.

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