Il Paradiso delle Signore 2

Amori, intrighi, amicizie, segreti: ritorna la seconda serie della fiction di successo di Raiuno

Dopo un’estate di repliche, riparte la grande stagione televisiva con le sue novità e le sue riconferme. Tra queste, Il Paradiso delle signore, fiction di cui è già andata in onda la prima stagione su Raiuno, con ottimi ascolti. Il successo della serie risiede forse proprio nell’intricato intreccio tra realtà storica, adattamento letterario e invenzione drammaturgica che la caratterizzano.

La fiction, ambientata nel 1956, a Milano, è ispirata al romanzo di Émile Zola Au Bonheur des Dames e rappresenta un interessante mix tra ispirazione letteraria e ricerca storica. Dal romanzo, per esempio, è stata ripresa l’idea della storia d’amore tra la modesta ragazza di provincia (qui siciliana) e il ricco proprietario di un grande magazzino, ma lo sviluppo della trama, così come accade in molti adattamenti, è stato influenzato dall’ambientazione tutta italiana e milanese. A partire dalla fine degli anni ’50, per tutti gli anni ’60, infatti, il grande magazzino (attorno a cui si sviluppa la serie) diventa un simbolo del miracolo economico italiano. Chi ha vissuto in quell’epoca non può che ricordare l’importanza di Rinascente e Coin (i più prestigiosi), Upim e Standa (fruiti dalla classe media, ma molto popolari) e All’Onestà, considerato più “a buon mercato”. Dalle commesse ai magazzinieri, ai consulenti pubblicitari, il grande magazzino è un microcosmo sociale, che in qualche modo si fa distintivo della cultura del Paese. La fiction collega il boom economico che la città vive, ai cambiamenti sociali che, soprattutto le donne, sperimentano in prima persona in quegli anni.

Amori, intrighi, amicizie, segreti: nonostante il cuore della fiction rimanga romanzato, la vita di coloro che lavorano al grande magazzino si sovrappone, indissolubilmente, agli eventi storici dell’epoca, in un’operazione simile a quella già condotta con fiction precedenti quali Raccontami (che offriva uno sguardo sugli anni ’60 attraverso la vita di una famiglia dell’epoca). I cambiamenti sociali e politici fanno così capolino all’interno del racconto, creando facilmente una connessione con il pubblico italiano, che li ha vissuti o in prima persona, o di rimando. I personaggi delle giovani donne che lavorano al Paradiso delle Signore (le cosiddette “Veneri”) sono “costruiti” secondo alcuni archetipi romantici ben noti al mondo narrativo; allo stesso tempo, esse, con i loro sogni, le loro convinzioni e anche i loro limiti, incarnano un’intera generazione che ha contribuito al “miracolo economico italiano” di quegli anni.

Non è la prima volta che la televisione italiana predilige la fiction di ambientazione non contemporanea. Il richiamo nostalgico al passato e il ricordo degli anni “gloriosi” sembra essere, anzi, una costante di questi ultimi tempi, come dimostra il proliferare di trasmissioni (di tutt’altro genere) quali Techetechetè o Tale e quale show, che riesumano programmi e personaggi appartenenti allo scenario culturale italiano del recente passato.

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