Il pandoro Melegatti torna in tavola

Scongiurato il rischio licenziamento per gli operai, il marchio dolciario entra a far parte del gruppo alimentare Eriplast, Albertazzi, Fucine Film

Da alcuni giorni nel paese di S Giovanni Lupatoto l’aria ha ripreso a profumare di vaniglia e di dolci sapori, presagio che le impastatrici e i forni dello stabilimento Melegatti hanno ripreso a funzionare. La notizia è stata accolta con grande soddisfazione perché ha allontanato lo spettro dei licenziamenti per i vecchi dipendenti. L’acquisizione del marchio dolciario ha avuto un costo di 13,5 milioni di euro: la nuova Melegatti entrerà a far parte di un gruppo alimentare che include tre importanti società di packaging: la vicentina Eriplast, la modenese Albertazzi G. e la trentina Fucine Film.

La speranza ora è che questa integrazione della filiera alimentare, potrà permettere economie migliori oltre all’ampliamento di competenze. Dopo il crac, i dipendenti rimasti erano 46, ora questi, hanno già ripreso il lavoro e presto si aggiungono altre 9 assunzioni «i cui profili non erano più presenti tra i disponibili», precisa l’azienda, che aggiunge però che i nuovi sono per lo più «ex dipendenti Melegatti che rientrano in azienda».

Allo stesso tempo, viene assicurato che «coloro che non rientrano in questa prima tornata di assunzioni, potranno essere coinvolti nei prossimi mesi», prevedibilmente in vista della campagna per la Pasqua 2019. Soddisfazione tra i dipendenti e la proprietà perché il pandoro torna sulle tavole. Il pandoro quello vero. «Siamo felici per il risultato che sostiene lo sforzo di avviare al più presto la produzione di pandoro, panettone, dolci vari nei due stabilimenti veronesi» ha dichiarato il neopresidente Giacomo Spezzapria.

«Melegatti è un esempio virtuoso di come gestire una crisi aziendale, per questo continua la sua tradizione di dolci confezionati nella caratteristica scatola blu grazie a un accordo, cui hanno preso parte anche i sindacati, volto a ridare vita all’azienda veronese – commenta Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL –. 35 assunzioni a tempo indeterminato lasciano ben sperare in una ripresa dei due stabilimenti, non solo in vista della produzione dei dolci natalizi, ma anche per la campagna di Pasqua 2019, per cui potrebbero essere assunti altri 20 lavoratori. L’azienda sta attuando una strategia commerciale che punta alla qualità e all’innovazione, con l’obiettivo di riacquistare il prestigio di un tempo, grazie a una nuova organizzazione aziendale».

Soddisfazione anche da parte dell’assessore al lavoro del Veneto Donazzan, che ha incontrato i rappresentanti della nuova proprietà di Melegatti e i rappresentanti sindacali dei lavoratori. In questa sede la nuova proprietà ha ribadito le intenzioni di rilancio industriale e di valorizzazione del marchio Melegatti, e l’intesa con le parti sindacali sull’assorbimento, per quanto possibile, delle maestranze aziendali.

Le organizzazioni sindacali hanno chiesto all’assessore l’impegno di verificare, anche con il Ministero del lavoro, tutti gli strumenti eventualmente disponibili per tutelare i lavoratori al momento rimasti al di fuori del nuovo perimetro aziendale. «Alla luce degli accordi raggiunti – ha aggiunto Donazzan – ritengo concluso il lavoro svolto dall’unità regionale di crisi rispetto all’azienda scaligera. Melegatti ora ha davanti a sé una nuova storia, da scrivere, di crescita e di sviluppo, che auspico sia la più solida e la più lunga possibile. Da parte nostra resta comunque garantito il supporto istituzionale di tutte le strutture regionali, qualora le parti lo richiedessero».

 

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