Come riporta una nota dell’Ansa del 9 giugno 2025 , «Donald Trump soffia sul fuoco e, dopo aver dispiegato 2000 uomini della Guardia Nazionale, manda anche 700 marines (500 secondo altre fonti) a Los Angeles. La mossa, definita “folle” dal governatore dem della California Gavin Newsom, arriva nel giorno della quiete dopo la tempesta, ossia i tre giorni di proteste e duri scontri in centro tra polizia e manifestanti con bandiere del Messico e di altri Paesi centroamericani per i raid anti migranti dell’amministrazione Trump. Finora il bilancio è di 150 persone arrestate, un paio di cronisti colpiti da proiettili di gomma, diversi negozi saccheggiati, varie auto bruciate, tra cui quattro taxi a guida autonoma».
Sempre il governatore democratico usa il 10 giugno 2025 i social per ribadire: «Non si tratta di sicurezza pubblica. Si tratta di accarezzare l’ego di un presidente pericoloso. Questo è spericolato. Inutile. E irrispettoso nei confronti dei nostri soldati», accusa Newsom. L’invio di centinaia di marines a Los Angeles realizza «la folle fantasia di un presidente dittatoriale. I marines statunitensi hanno prestato servizio onorevolmente in numerose guerre per difendere la democrazia».