Melinda e Melinda

Un film di Woody Allen, senza la sua partecipazione come attore. A motivo dei suoi quasi settant’anni non ha ritenuto opportuno interpretare il ruolo pensato per uno molto più giovane. Ha scelto Will Ferrell, che ha imitato i modi buffi del suo personaggio, nonostante la corporatura superiore. La protagonista è una trentunenne australiana, Radha Mitchell, che assomiglia vagamente alla Farrow. È la sfortunata e confusa Melinda, che capita inattesa in casa di amici, portando scompiglio e cambiamenti nella vita altrui e nella propria. Il film ha una struttura complessa e un po’ faticosa, dovuta all’intreccio delle narrazioni di una stessa storia, fatta secondo punti di vista opposti, una tragica e l’altra comica, da due commediografi seduti ad un caffè. Gli attori dei due racconti sono diversi, anche se interpretano i medesimi personaggi, ma la Radha – che… è la stessa e cambia solo la pettinatura nelle due parti – si è dimostrata eccellente nell’interpretare l’enigmaticità e la complessità che Woody Allen considera caratteristiche soprattutto femminili: un mistero che va avanti da 5000 anni e che riesce ad interessarlo sempre in maniera nuova. Anche questa sceneggiatura è animata dal gioco dei rapporti amorosi, improvvisi e bizzarri, con simpatie ed euforie momentanee, ingannatrici il più delle volte. Il finale lieto del racconto ottimista convince assai meno di quello pessimista. Personalmente, ha detto l’autore, ho una visione tragica della vita… Se pure provi a partire da un punto di vista comico, l’unica conclusione, a cui puoi arrivare, è che è talmente tragico che si può soltanto riderci sopra. Alla fine, tragedia e commedia sono la stessa cosa. Al di là della concezione esistenziale, Allen dimostra, comunque, l’ammirazione per la vita e il desiderio di divertire in maniera non superficiale, cosa, quest’ultima, che lo mantiene su toni pacati e su strade poco popolari, soprattutto in patria. Regia di Woody Allen; con Radha Mitchell, Will Ferrell. Raffaele Demaria

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