Magnifica presenza

La storia del quasi trentenne Pietro, attore, che abita in una casa infestata da fantasmi di una vecchia compagnia teatrale degli anni Quaranta, non appassiona.
Scena dal film " Magnifica presenza"

È da tempo che Ferzan Ozpetek sembra prigioniero del desiderio di stupire a tutti costi, scegliendo per i suoi film soggetti spesso inusuali, difficili da maneggiare. Ma i risultati di questa coazione alla sperimentazione sono fatali. Perché la storia del quasi trentenne Pietro, giunto a Roma per fare l’attore e che abita in una casa infestata da fantasmi di una vecchia compagnia teatrale degli anni Quaranta, non appassiona. Sarà perché il regista di origine turca non riesce a giocare come avrebbe voluto sulla nostalgia del tempo che fu, né, propriamente, sulla commedia. Fatto sta che la storia scivola via senza troppa traccia – tranne il bravo Germano –, e si esce dal cinema con la sensazione di aver assistito a un abile esercizio di stile, ma con scarsa anima e cuore.
Regia di Ferzan Ozpetek; con: Elio Germano, Paola Minaccioni, Beppe Fiorello, Margherita Buy, Vittoria Puccini.

Valutazione della commissione nazionale film: complesso, problematico (prev.).

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