Lo stile mariano

Il messaggio che scaturisce da Fatima inaugura un nuovo modo di intendere il cristianesimo che sta emergendo dal Concilio Vaticano II fino a papa Francesco

La storia di Fatima e dei tre segreti ha attraversato tutto il secolo breve infiammando le cronache, le supposizioni, i profeti di sventura con previsioni apocalittiche sulle fine dell’umanità e della Chiesa. Eppure, anche dopo questo viaggio del papa a Fatima la sensazione è che la questione di Maria sia soprattutto una questione di stile e di clima spirituale. Del modo cioè di intendere e vivere il cristianesimo alla scuola di Maria definita dal papa «una maestra di vita spirituale» e non «una santina alla quale si ricorre per ricevere dei favori a basso costo».

Il messaggio di Maria, sarebbe, insomma, molto più semplice e profondo allo stesso tempo. Lo stile della comunione inaugurato dal Concilio Vaticano II, l’essere Parola vissuta, far risaltare l’amore materno capace di generare Cristo anche spiritualmente, sarebbero le chiavi per rivestirsi tutti della sua luce chiara, da cui è apparsa a Cova da Iria il 13 maggio del 1917, indossando un bianco vestito.

Per questo, forse, anche papa Francesco ha rifatto sua l’espressione e l’identificazione fornita dal terzo segreto di un «vescovo vestito di bianco», perché il candore sarebbe dato proprio dal martirio bianco, dal sacrificio quotidiano, pronto fino a dare la vita in ogni piccola azione che ci fa essere disponibili anche ai grandi gesti come un eventuale martirio. «Non vogliamo essere ‒ ha detto Francesco nell’omelia del 13 maggio ‒ una speranza abortita! La vita può sopravvivere solo grazie alla generosità di un’altra vita».

Per esprimere la semplicità della vita cristiana un altro papa, Benedetto XVI, disse a Lourdes il 13 settembre del 2008: «In realtà basta amare». Che sia questo «l’inizio di un cambio d’epoca ‒ scrive Stefania Falasca su Avvenire ‒ per una “conversione ecclesiale” nello stile mariano, che altro non sarebbe se non adesione al Vangelo sine glossa». E il Vangelo è paradigma di inclusione sociale, di popoli senza muri, di fratellanza tra le nazioni.

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