Little Feat: a volte ritornano…

Musica Leggera
Per gli amanti del rock a stelle e strisce, la pubblicazione di questo Join the band (Proper Records) è un piccolo evento. Il ritorno dei mitici Little Feat – una delle band topiche e imprescindibili del rock californiano fin dagli anni Settanta – è indubbiamente un fatto significativo, e lo è ancor più questa reunion, realizzata col supporto e la fattiva cooperazione di alcuni grandi nomi della scena statunitense. Il ricordo e la nostalgia per il carismatico leader di un tempo, Lowell George, stroncato da infarto nel ’79, è ancora più vivo che mai, e la sua presenza irradia nostalgia e tenerezza da ogni solco. Tutti i classici della band rivivono in nuove spettacolari versioni. C’è la leggendaria Willin’ (un classico che sta al country-rock quanto una My way sta al pop o La vie en rose alla canzone francese), ci sono le spumeggianti Dixie chicken e Something in the water, la sinuosa Time loves a hero, e c’è spazio anche per riletture di brani altrui come The Weight di The Band e la rockeggiante See you later alligator. L’album, realizzato tra la Florida e il Michigan, è arricchito da ospiti illustri: dall’amico Jimmy Buffett al rocker di Detroit, Bob Seeger, dalla rockstar Dave Matthews a stelle del country come Emmylou Harris e Vince Gill. Particolarmente intensa la partecipazione della figlia di Lowell, Inara, che col chitarrista Sonny Landreth offre una struggente versione della celebre Trouble. Il risultato è una bella tavolozza di sonorità e stili che compongono l’essenza stessa dell’americansound di questi ultimi cinquant’anni: ballate country-rock e guizzanti boogie, scatenati rock’n’roll e spruzzate di western-swing, blues e southern-rock. Qualcuno potrà trovare il tutto eccessivamente retrò, ma l’energia e la passione con cui il lavoro è stato realizzato garantiscono un bel po’ di quelle buone vibrazioni capaci di trascendere i tempi e le mode. Da tempo Bill Payne e soci non sono più delle rock-star planetarie, e ciò consente loro di continuare a far musica per il puro piacere di farlo: questo piacere tracima gradevolmente dai loro strumenti alle orecchie di chi ascolta questo spettacolare Join the band. Ascoltare per credere. CD Novità John Mayer Where the light is Live in Los Angeles (Sony-Bmg) Il giovanotto di Los Angeles è ormai una firma importante del nuovo cantautorato statunitense. Questo doppio album registrato dal vivo alterna i suoi cavalli di battaglia a qualche cover. Le ottime performance sono divise in tre diverse sezioni: nella prima il nostro si offre in splendida solitudine in puro stile folk-rock, nella seconda opta per un trio rock-blues, e nella terza, è supportato da tutta la sua band. Un gran bel disco, destinato a far evaporare gli ultimi dubbi sulla sua caratura artistica. Peppe Fonte Quello che ti dirò (Interbeat-Egea) L’unico piccolo handicap di questo cantautore-avvocato di Catanzaro è una vocalità non troppo personale. Per il resto le sue canzoni sanno coniugare poesia e musicalità, profondità, sapienza compositiva, e raffi- natezza. Dopo il suo debutto dello scorso anno, una conferma decisamente convincente. Jakob Dylan Seeing Things (Sony-Bmg) Essere figli d’arte è insieme una benedizione e una sciagura. Soprattutto se il padre è un mito del calibro di Bob Dylan. Jakob, che aveva iniziato come leader di una solida poprock band come i Wallflowers, oggi ha deciso di confrontarsi da solista con l’essenzialità del folk-rock d’autore che rese celebre suo padre: ne è uscito un album sincero, appassionato e minimalista: un atto di coraggio, più necessario a lui che a noi, ma comunque apprezzabile.

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