Laura Biagiotti: è morta la “regina del cachemire”

Si è spenta nella notte di venerdì  alle 2,47  la grande stilista romana: i medici dell'Ospedale Sant'Andrea di Roma avevano già avviato giovedì notte le procedure per l'accertamento della morte cerebrale.

Laura Biagiotti, 73 anni, è morta stamane all’ospedale S. Andrea di Roma. Era stata ricoverata ieri sera per un malore causato da un arresto cardiaco. Cominciò la mamma Delia, negli anni ’60, con una sartoria artigianale in Via Salaria a Roma e Laura fu la prima stilista italiana a sfilare a Pechino. Con la figlia Lavinia ha portato il marchio in tutto il mondo.

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Era stata definita dal New York Times la “regina del cachemire”, ma è nota anche per la leukofilìa, la passione per il bianco, il candore, il “ puro “nell’ arte, che comunica il suo caldo aderire al fascino del trascendente, dell’ Assoluto, del mistero, del silenzio, della preghiera.  Come Pier Paolo Pasolini, anche lei «preferisce il bianco perché gli  ricorda la purezza, la nostalgia dell’infanzia, ma anche la povertà essenziale degli archetipi scolpiti nei sassi di Matera del Vangelo secondo Matteo, la stirpe “ primitiva” di cui “ ai si vide tanto candore dai tempi dell’ età dell’ oro, principe Myskin».

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Ha l’anima di una studiosa di archeologia e, nel 1998,  riporta agli antichi splendori la Scala Cordonata del Campidoglio, disegnata da Michelangelo e cuore della romanità. Nel 1972 a Firenze, nella Sala Bianca, Laura Biagiotti firma la sua prima sfilata. Insieme a un gruppo visionario di imprenditori come Ottavio Missoni, Walter Albini, Krizia, Gianfranco Ferrè, decide di trasferire il pret−à−porter da Firenze a Milano, gettando le basi del “made in Italy”.

Predilige l’ “inespresso”, le strutture astratte, rinunciando alla rappresentazione mimetica del reale come nell’ultima collezione Autunno Inverno 20172018, presentata in omaggio a Giacomo Balla, genio futurista, padre del design italiano e delle arti applicate del XX secolo.

                                                                                                                                                                                                         “Designing the Future” all’ Estorick Collection di Londra , inaugurata il 4 aprile scorso, in esposizione sino al 25 giugno 2017, è il progetto della Fondazione Biagiotti Cigna in relazione al “Manifesto della Ricostruzione Futurista dell’Universo” di Giacomo Balla, che predilige l’ annullamento della separazione tra  “oggetto” e contesto, arte e realtà, azione estetica e vita. Laura Biagiotti ritrova nella moda, la stessa poetica del dinamismo libero di Giacomo Balla, l’ analisi della scomposizione paratattica della forma, la tecnica dei cromatismi accostati  come tessere di luce di un mosaico.

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