L’ambiente, fattore di pace

Lo scioglimento dei ghiacci polari denuncia inequivocabilmente l'urgenza di un accordo per la riduzione dei gas serra.
Ghiacciai

«Non si può rimanere indifferenti a ciò che accade intorno a noi, perché il deterioramento di qualsiasi parte del pianeta ricadrebbe su tutti»: è il cuore del messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace del 2010. La fragilità del creato, fatta di inquinamento, cambiamenti climatici, uso indiscriminato delle risorse, è ostacolo alla pace, ma unisce tutti, senza distinzioni, in ogni angolo della terra.

Forti delle nostre scelte quotidiane per eguagliare traguardi o innalzare consumi, eccoci chiamati a modificare mentalità, stili di vita, a favorire un rapporto nuovo con la natura e le sue risorse: mettere da parte egoismi ed interessi, per occuparci dell’altro, persone e popoli: una vera strategia di comunione senza frontiere, perché in un mondo interdipendente l’ambiente ci rende uguali. Lo ha dimostrato il recente Vertice di Copenhagen che, preoccupato di fare ancora delle distinzioni, ha mancato l’obiettivo delle regole comuni.

Per il papa è necessario «governare l’ambiente» è cioè disporre di una misura istituzionale che controlli le responsabilità. Politiche, investimenti, attività economiche, comportamenti personali non solo difendono il creato, ma sono fattori di pace.

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