La preghiera per sconfiggere la guerra

L’appello di papa Francesco: il 26 gennaio rivolgiamoci al Dio della pace per ottenere una pacifica composizione delle tensioni al confine russo ucraino. La pace ha bisogno di artigiani
(AP Photo/Alexei Alexandrov)

All’inizio del nuovo anno gli scenari internazionali stanno mutando rapidamente e non sempre in modo pacifico: echi di guerra arrivano da ogni parte del mondo e preoccupano, in particolare, le tensioni al confine russo ucraino. Mentre la diplomazia moltiplica gli sforzi per cercare possibili mediazioni, papa Francesco invita tutti a rivolgersi al Dio della pace perché conceda al più presto una pacifica risoluzione della situazione: «Faccio un accorato appello a tutte le persone di buona volontà, perché elevino preghiere a Dio onnipotente, affinché ogni azione e iniziativa politica sia al servizio della fratellanza umana, più che di interessi di parte. Chi persegue i propri scopi a danno degli altri, disprezza la propria vocazione di uomo, perché tutti siamo stati creati fratelli. Per questo e con preoccupazione, viste le tensioni attuali, propongo che mercoledì 26 gennaio sia una giornata di preghiera per la pace», sono le sue parole all’Angelus del 23 gennaio scorso.

La pace ha bisogno di «artigiani», aveva detto nel suo Messaggio del 1° gennaio, di uomini e donne che impetrino questo dono. Immediatamente l’appello è stato accolto e condiviso dalla Chiesa in Italia e nel mondo e molte iniziative di riflessione e preghiera si svolgeranno in questa giornata.

I fedeli della Chiesa greco-cattolica ucraina – si legge in un comunicato – hanno risposto «con gratitudine all’appello del Santo Padre». Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina, ha invitato a unirsi alla Preghiera mondiale per la pace in Ucraina: «Invito tutti i figli della nostra Chiesa ad unirsi alla veglia spirituale di preghiera. Ovunque voi siate – a casa o sui mezzi di trasporto, in viaggio per andare a lavorare o sul posto di lavoro, a scuola o all’università – vi chiedo di pregare per la pace in Ucraina. Pregate di persona e unitevi alla preghiera della comunità ecclesiale nelle vostre parrocchie, cattedrali, monasteri in cui vi trovate».

In Italia il Consiglio permanente Cei, riunito proprio in questi giorni, si fermerà per aderire all’iniziativa; a Roma l’arcivescovo Gallagher, insieme con la Comunità di Sant’Egidio, pregherà nella chiesa di S. Maria in Trastevere; si pregherà anche nella basilica di Santa Sofia a via Boccea, dove saranno presenti anche il vescovo Benoni Ambarus, delegato diocesano per la carità, per la pastorale dei rom e dei sinti e per i migranti, il direttore dell’Ufficio Migrantes diocesano monsignor Felicolo e il rettore della basilica don Marco Jaroslav Semehen.

A Torino la preghiera sarà presso Nostra Signora del Sacro Cuore alle 20.00, a Bologna il cardinale Zuppi presiederà la preghiera nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano e nella diocesi di Savona-Noli ci si ritroverà insieme nella Chiesa di Sant’Andrea Apostolo.

Ad Assisi la preghiera avrà luogo alle 12 nella Basilica inferiore di San Francesco, insieme al vescovo Domenico Sorrentino. «Raccogliamo senza esitazioni l’appello di papa Francesco e ci uniamo alla comunità francescana del Sacro Convento di Assisi nella Giornata di preghiera per la pace del prossimo 26 gennaio» ha detto Flavio Lotti, del comitato promotore della Marcia Perugi-Assisi. «Facciamo nostra la preoccupazione del Papa per i pericoli di guerra che stanno crescendo attorno all’Ucraina. Possa la preghiera sostenere e guidare tutte le donne e gli uomini, credenti e non credenti, umili e potenti, che debbono allontanare lo spettro di questa immane tragedia».

Anche il Movimento dei Focolari ha subito accolto l’invito alla preghiera: «Vogliamo far nostro l’appello di papa Francesco al termine dell’Angelus di domenica scorsa, per la difficile situazione in Ucraina», hanno dichiarato Cristiana Formosa e Gabriele Bardo, responsabili del Movimento in Italia. «Domani e nei prossimi giorni possiamo unirci in modo particolare a queste intenzioni del papa».

«Come ai tempi degli antichi profeti, anche oggi il grido dei poveri e della terra non cessa di levarsi per implorare giustizia e pace», scrive Francesco nel Messaggio per la Giornata Mondiale della pace 2022. «E che siano sempre più numerosi coloro che, senza far rumore, con umiltà e tenacia, si fanno giorno per giorno artigiani di pace. E che sempre li preceda e li accompagni la benedizione del Dio della pace!».

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