La guardiana del faro

Ha scelto l’esilio la scrittrice Barbara Alberti e vive nel faro di Finisterre, un tempo l’estremo punto di confine del mondo allora conosciuto in Spagna.
Barbara Alberti

Ha scelto l’esilio la scrittrice Barbara Alberti e vive nel faro di Finisterre, un tempo l’estremo punto di confine del mondo allora conosciuto in Spagna. Oltre, solo l’ignoto. Se si avesse un telescopio da lì si vedrebbe New York. Su questa suggestione di isolamento si snoda il programma La guardiana del faro in onda ogni domenica dalle nove alle dieci su Radio24. La trasmissione inizia con la posta del cuore, un messaggio in una bottiglia raccolto dalla conduttrice che risponde attingendo al suo vasto patrimonio culturale ricco di libri, film, poesie, memorie personali, dramma e farsa. I consigli di Barbara Alberti si snodano come un racconto, la vita come una sceneggiatura ancora non del tutto scritta ma che può prendere ispirazione dal già detto e narrato. È come se lasciandosi tutto alle spalle, tirandosi fuori dalla realtà si possa trovare un punto di vista più distaccato e privilegiato da cui osservare e sciogliere i nodi dell’anima e dell’esistenza.

 

«Ho tanta fame d’amore che posso sfamare il mondo». Così Barbara Alberti cominciò nel 1983 la posta del cuore su una rivista femminile, un genere che va sempre di moda. Ora anche gli uomini sottopongono le loro pene d’amore. Le risposte sono piene di cultura e di buon senso anche se non sempre le consiglieremmo.

Si affrontano poi questioni di attualità in compagnia di ospiti casualmente presenti a Finisterre. La guardiana del faro è, comunque, un programma interessante, ben
confezionato, fine, pacato, colloquiale. Adatto ad una sonnacchiosa domenica mattina.

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