Ischia trema, 2 morti e migliaia di sfollati

Accade di nuovo in agosto. Questa volta a Casamicciola, uno dei sei comuni presenti nell’isola di Ischia. Bilancio provvisorio di due morti e decine di feriti. Pronto ed efficace l’intervento dei soccorritori
EPA/ITALIAN CARABINIERI POLICE

Torna a tremare la terra in Italia, a pochi giorni dal primo anniversario del disastroso terremoto del Centro Italia che il 24 agosto 2016 scosse Lazio, Umbria, Marche e Abbruzzo. Torna a tremare Ischia, l’isola verde del Golfo di Napoli, dove nel 1883 avvenne un fortissimo terremoto, con migliaia di morti. Anche questa volta, i maggiori danni si sono verificati a Casamicciola, il piccolo comune isolano che 134 anni fa fu completamente distrutto, tanto da divenire sinonimo di disastro. In quell’occasione fu coinvolto anche il famoso scrittore e filosofo Benedetto Croce, estratto vivo dalle macerie a 17 anni, che perse i genitori e la sorella.

Alle 20.57 di lunedì 21 agosto 2017, un terremoto di magnitudo 4.0 (inizialmente valutato in 3.6) della Scala Richter, con epicentro a 5 km di profondità nel mare a nord dell’isola, ha interessato alcuni comuni di Ischia, in particolare Casamicciola e Lacco Ameno.

Il bilancio provvisorio è di due morti, due donne anziane, alcune decine di feriti, tra cui uno in gravi condizioni. Salvati i tre bambini rimasti sotto le macerie della casa in località La Rita a Casamicciola, dopo oltre dodici ore di incessante lavoro di scavo a mani nude.

 La macchina dei soccorsi si è mossa immediatamente, nonostante le difficoltà oggettive per raggiungere l’isola, dove era presente una sola squadra di Vigili del Fuoco. Nella notte, il Capo Dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, ha convocato il Comitato Operativo della Protezione civile. Nella prefettura di Napoli si è insediato il Comitato Soccorsi, presieduto dal Vice Prefetto Vicario di Napoli, Demetrio Martino, che ha coordinato l’invio di uomini e mezzi ad Ischia.

Un traghetto speciale, già prima di mezzanotte, è sbarcato ad Ischia con a bordo Vigili del Fuoco, volontari della Protezione civile, medici, giornalisti e tante persone che cercavano i parenti restati ad Ischia.

Durante la notte, grazie a tre corse appositamente organizzate sotto il coordinamento del Comando generale delle Capitanerie di Porto, hanno lasciato l’isola 1.051 persone che sono state accolte a Pozzuoli dai volontari della Croce Rossa Italiana (CRI) prima di allontanarsi autonomamente.

Tutti i mezzi delle strutture operative – vigili del fuoco, forze di polizia e forze armate – sono stati attivati, così come i traghetti delle compagnie private sono a disposizione per le attività di soccorso e assistenza alla popolazione coinvolta.

Dopo le dovute verifiche è stato riaperto l’Ospedale “Rizzoli” di Lacco Ameno, mentre è stato attivato il piano di emergenza sanitario regionale. Su richiesta del referente sanitario della Regione Campania, il Dipartimento della Protezione civile ha attivato la Centrale Remota Soccorsi Sanitari (CROSS) per avere tre elicotteri 118 con capacità di volo notturno per il trasferimento dei pazienti più critici che erano già ricoverati presso l’ospedale.

Per coloro che, invece, hanno bisogno di assistenza sull’isola sono stati allestiti, nei due comuni maggiormente colpiti e nei porti di Casamicciola e Ischia, punti di prima assistenza da parte dei volontari di protezione civile della regione Campania e della CRI.

I sei comuni dell’isola d’inverno contano in totale circa 40.000 abitanti che in estate diventano circa 250.000. Sono, dunque, migliaia le persone che stanno cercando di lasciare l’isola. Numerosi i turisti che hanno lasciato gli alberghi interessati dai crolli per trasferirsi in alberghi di altri comuni di Ischia. Tra i residenti, gli sfollati sono circa 2.600 che probabilmente saranno ospitati in strutture ricettive dell’isola.

Numerosissimi gli edifici distrutti o pericolanti, anche se in un’area circoscritta, nonostante la magnitudo del terremoto non sia stata tanto alta. Ciò è dovuto sia alla bassa profondità dell’epicentro sisma, sia alla morfologia del territorio, ma probabilmente pure all’abusivismo edilizio, anche se i sindaci dei comuni dell’isola negano la correlazione tra i crolli e l’abusivismo.

Sull’area interessata dal fenomeno sismico  leggi l’articolo di Oreste Paliotti

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons