In scena

Il Boléro di Emio Greco, Amleto a letto, Incontro con otto birre, Il controllore degli Omini, L’avaro di Alessandro Benvenuti, I pugni di zolfo

Il Boléro di Emio Greco

L’italiano Emio Greco e l’olandese Pieter C. Scholten direttori artistici del Ballet National de Marseille, sono gli autori delle due coreografie. “Two” incarna un duello, un gioco sospeso tra maschile e femminile, riflesso di gesti da un corpo all’altro. Non c’è dialogo in scena, solo un effetto di mimetismo che nega la comprensione di chi il gesto lo ha lanciato rispetto a chi lo ha subito. Col Boléro di Ravel, Emio Greco incantò pubblico e critica nel 2002 con la sua travolgente interpretazione. Oggi quel lavoro torna in scena rivisitato e riscritto per quindici danzatori del Ballet National de Marseille. Un meraviglioso scontro tra corpi e musica, tra il ritmo incalzante e a tratti ipnotico della composizione di Ravel e i danzatori. Musica come simbolo di lotta interiore che riflette la dualità di ciascuno.

“Two” e “Boléro” ideazione e coreografia di Emio Greco e Pieter C. Scholten. A Torino, Fonderie Limone di Moncalieri, per Torinodanza Festival in collaborazione con La Francia in Scena. Il 10 e 11/11.

Amleto a letto

Il protagonista, immobile sul suo letto, che esce dalla scena e incombe sulla platea, cercherà di ricucire insieme brandelli di memoria, mescolando le parole dell’Amleto con i suoi personali ricordi di palcoscenico in uno spettacolo-cortocircuito poetico e divertente sul teatro, la memoria, la vita. Finché ci saranno mani per applaudire, Amleto non morirà.

 “Amletto”, testo e regia Emanuele Conte, con Enrico Campanati. Produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse. Genova, Teatro della Tosse, dal 14 al 19/11.

Incontro con otto birre

La scena si apre con l’incontro (casuale solo in apparenza) in una birreria, tra Sergio, il proprietario del locale e Marco, un professore di letteratura italiana, uno degli insegnanti del figlio Francesco. Un “atto unico in otto birre” tante quante ne servono per scandire i delicati passaggi di una vicenda che affronta il complesso tema dei rapporti, tra uomini, tra padre e figlio, sostanza ed immagine, moralità e pregiudizio, amore e sessualità, violenza e prevaricazione.

 “Birre e rivelazioni: atto unico in otto birre”, scritto e diretto da Tony Laudadio, con Andrea Renzi e Tony Laudadio, scene e costumi Barbara Bessi, suono Daghi Rondanini. Produzione Teatri Uniti. A Roma, Off/Off Theatre, dal 9 al 19/11.

Il controllore degli Omini

Sulla strada ferrata, da Porretta a Bologna, diciassette fermate in tutto di treno. Diciassette piccoli mondi visti dal finestrino. A bassa velocità. Continua la ricerca della Compagnia Gli Omini sugli uomini lungo i binari. Su quelli che camminano ai bordi, quelli che tentano di non vederli, quelli che ci stanno sopra e vanno diritti. Tutti sono insieme, senza rendersene conto. Fanno finta di essere soli. Sotto l’occhio attento, o distratto, o distrutto dei controllori. Chi si siede sempre allo stesso posto, chi guarda in basso. In treno succede di tutto. E i controllori passano e controllano. Cosa controllano? Chi li controlla? Riescono a controllarsi? Quanto li cambiano le vite degli altri che passano?

“Il controllore” ideazione Gli Omini, con Francesco Rotelli, Francesca Sarteanesi, Luca Zacchini, dramaturg Giulia Zacchini, luci Alessandro Ricci. Associazione Teatrale Pistoiese Centro di Produzione Teatrale Emilia Romagna Teatro Fondazione. A Pistoia, Piccolo Teatro Mauro Bolognini, dal 9 al 12/11.

L’avaro di Alessandro Benvenuti

Un grande classico rivisitato in chiave moderna ed esilarante da Ugo Chiti: Amaro e irresistibilmente comico, un’opera di bruciante modernità, L’avaro molieriano riesce a essere un classico immortale e nello stesso tempo a raccontare il presente senza bisogno di trasposizioni o forzate interpretazioni.

“L’avaro” di Molière, adattamento e regia di Ugo Chiti con Alessandro Benvenuti, Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Paolo Ciotti, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti; costumi Giuliana Colzi, luci Marco Messeri, musiche Vanni Cassori. Produzione Arca Azzurra Teatro. A Roma, Teatro Parioli, dal 7 al 19/11.

I pugni di zolfo

Ispirato da una poesia di Ignazio Buttitta poeta di Bagheria, il testo scritto, diretto e recitato in un siciliano comprensibilissimo da Maurizio Lombardi, è la storia di Vincenzo Barrisi, un pugile che ha appena finito un match durissimo contro l’americano. Nel silenzio del suo spogliatoio fischietta una canzone, la ninna nanna di sua madre e ricorda, ritorna a quando era bambino nella sua Sicilia, un pugno di terra strappato al sole. Semplicemente una storia che porta dentro di sé la rabbia di un’infanzia negata e diventa una fiaba quando racconta di due bambini che immaginano il mare, le acciughe, tirano i pugni e sognano l’amore che non hanno mai vissuto. La scena, scarna, viene riempita dall’attore, il quale interpreta più personaggi che trascinano lo spettatore in un viaggio all’interno di un budello di terra fatto di sangue e fatica. Lo spettacolo è stato ospitato al Fringe Festival di Edimburgo nel 2013.

Pugni di zolfo”, scritto, diretto e interpretato da Maurizio Lombardi. Produzione Zocotoco srl. A Roma, Piccolo Eliseo, dall’8 al 12/11.

 

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