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Le proposte di questa settimana vanno dalla biografia di Gino Lubich alle memorie di Ponzio Pilato; dalle vite dei fratelli pakistani Shabbaz a un reportage su Višegrad, in Bosnia

Personaggi – G. Massarotto/P. Lazzarin, “Gino Lubich partigiano e giornalista”, Il Margine, euro 15,00 – Nato negli ultimi mesi della Trento austro-ungarica da una famiglia di origine slovena, studente di medicina a Padova, partigiano comunista, Gino Lubich viene arrestato e torturato nel famigerato carcere di Bolzano. Nei difficili anni del dopoguerra sperimenta la sua vocazione giornalistica dapprima alla redazione milanese de l’Unità, poi – dopo il distacco dal Pc – a Roma e a Padova presso i periodici Città Nuova e Il Messaggero di S. Antonio. Testimone e interprete sempre libero e originale di tanti eventi decisivi della storia italiana del ‘900, amico fraterno di Ermanno Olmi e di Igino Giordani, legatissimo alla sorella Chiara fondatrice dei Focolari, Gino Lubich è divenuto per molti un maestro di impegno per la libertà, la democrazia e la dignità di ogni persona.

Narrativa – Anne Bernet, “Memorie di Ponzio Pilato”, Ed. Terra Santa, euro 22,00 – Nell’anno 64 un vecchio patrizio romano seguace della “setta dei cristiani” è in attesa di essere bruciato vivo per ordine di Nerone. Il suo nome è Pilato. Egli è colui che, trent’anni prima, lasciò crocifiggere quel galileo-profeta che si faceva passare per Messia e Figlio di Dio. Perché Pilato si lavò le mani del sangue di questo giusto che sosteneva i poveri e predicava il perdono dei peccati? Il dubbio, la codardia, o forse il presentimento che tutto ciò era necessario per permettere a Cristo di compiere il suo destino? Con una perfetta conoscenza del mondo romano e cristiano, l’autrice ricostruisce nella forma classica della “memoria” la vita di un uomo senza il quale non sarebbe mai nata la più grande storia del mondo.

Testimoni – Paul Bhatti, “Shahbaz. La voce della giustizia”, San Paolo, euro 14,00 – Il 12 marzo 2011 veniva ucciso Shahbaz Bhatti, ministro pakistano per le minoranze religiose, figura fondamentale per il dialogo interreligioso mondiale. Prendendo il suo posto, il fratello Paul si ritrova a conoscere aspetti della vita di lui che prima ignorava: entra emotivamente in quell’ideale di giustizia che non aveva capito fino in fondo, tanto da consigliargli una vita più tranquilla e senza pericoli: missione che diventerà anche la sua. Le vite di due fratelli raccontate non dal punto di vita pubblico ma privato.

Reportage – Luca Leone, “Višegrad. L’odio, la morte, l’oblio”, Infinito, euro 14,00 –  1992-1995: negli anni del conflitto che insanguina la Bosnia Erzegovina il regime di terrore e orrore inaugurato nella cittadina di Višegrad ai danni dei musulmani bosniaci provoca circa tremila vittime. Il fiume Drina mirabilmente cantato dal premio Nobel per la letteratura Ivo Andrić diviene la più grande fossa comune di quel conflitto. Questo reportage scritto sul campo racconta le vicende, raccoglie testimonianze di tutte e due le parti e fa il punto sull’episodio che ha rappresentato la prova generale di ciò che sarebbe accaduto a Srebrenica, Prijedor, Foča e in altri luoghi passati alla storia per la crudeltà degli eventi verificatisi.

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