Il calamaro

Lo scorso febbraio, al largo dell’Antartide, è stato pescato un gigantesco calamaro: lungo circa 10 metri, pesava ben 450 chilogrammi! Congelato e consegnato agli studiosi, è il primo adulto maschio pescato integro e verrà studiato per far luce su una delle creature più misteriose del mare. I calamari pescati nel Mediterraneo arrivano invece ad una lunghezza massima di 30-40 cm e, mediamente, misurano 15-25 cm. Molto interessanti sono le caratteristiche di questo mollusco cefalopode che ha la testa vicina agli arti, otto braccia corte e due lunghi tentacoli dotati di ventose. Ha la capacità di cambiare colore grazie a speciali cellule chiamate cromatofori. Per muoversi utilizza la tecnica dell’idrogetto: espelle con forza l’acqua contenuta nel corpo mediante un organo mobile (il sifone) che gli permette di nuotare sia in avanti che all’indietro. In caso di pericolo, insieme all’acqua espelle un liquido nero per nascondere la sua fuga. Questo mollusco ha carni magre ed un buon contenuto di vitamine (A, B1 e B2) e di sali minerali (calcio, ferro, fosforo e rame). Il basso contenuto calorico e il buon indice di sazietà ne fanno un ottima fonte di proteine. 100 gr di calamaro forniscono in media 12,60 gr di proteine, 1,74 gr di grassi e 0,64 gr di carboidrati. Molto apprezzato fin dall’antichità, il calamaro oggi è commercializzato sia fresco che congelato. Per verificare la residua vitalità di questo mollusco basta toccare leggermente la sua superficie: il contatto provoca un mutamento di colore dell’area e delle zone limitrofe dove è stato provocato lo stimolo. Per riconoscere, all’acquisto, quelli freschi si deve osservare la colorazione che deve essere intensa e non sbiadita, e la polpa che deve essere bianca.

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