I figli per la pace

Lo abbiamo fatto per dare un concreto segnale di pace e per poter cancellare con il corpo di nostro figlio il dolore e le lacrime di altre famiglie . Ismail Muhammad e Ablah sono i genitori di Ahmed, 12 anni, ucciso il 6 novembre scorso nel campo profughi di Jenin, in Cisgiordania, mentre giocava con un fucile giocattolo. Un cecchino dell’esercito israeliano lo ha centrato alla testa con un fucile da oltre cento metri. Tre giorni in coma all’ospedale di Haifa e poi la fine. Anzi, l’inizio. Decidono di donare gli organi del figlio a cinque bambini ammalati. Ammalati e israeliani. Non abbiamo certo pensato – ricorda la madre – di che religione fossero gli altri bambini, perché l’importante è dare la vita in un territorio di violenza e guerra . Un gesto di cui tutti a Jenin – anche Hamas – hanno dovuto riconoscerne la forza: un gesto semplice e radicale che ha spezzato la logica della vendetta, generando una straordinaria azione di pace e riconciliazione, che illumina il futuro di tutti, oltre i confini di quella terra santa e insanguinata. Sul palco del Mandela Forum di Firenze, in un incontro sui diritti umani organizzato a metà dicembre dalla Regione Toscana, c’è anche un’altra madre. Quella di Jonathan, militare di leva dell’esercito israeliano, ucciso nel febbraio 1998 in Libano dai guerriglieri hezbollah. Anche Manuela, dopo la morte del figlio, ha scelto la strada di costruttrice di pace. Ha sensibilizzato le madri dei soldati sino a far pressione sul governo israeliano e spingerlo a lasciare il territorio libanese. In seguito, ha dato vita ad un movimento pacifista per diffondere i valori della convivenza e del dialogo. Più recentemente, collaborando con il progetto Saving children, porta i bambini palestinesi malati al di là del muro per curarsi negli ospedali israeliani. Due tragedie, due strade di pace. Ahmed – ricordano i genitori davanti a 8 mila studenti – non era il primo né sarà l’ultimo bambino a cadere vittima della follia dei criminali di guerra. Ma con la sua morte ha seminato la vita e ha sconfitto i nemici della vita. I bambini saranno sempre più forti delle pazze macchine da guerra.

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