Il governo di coalizione rimane un sogno

Sembra fallito il governo “tricolore”, ma il presidente della Repubblica tedesca invita i partiti a un ulteriore sforzo di dialogo. Altrimenti si tornerà alle elezioni
Christian Lindner, leader del partito dei liberaldemocratici Fdp

Il fallimento del governo di coalizione detto “Jamaica” – per via dei colori dei tre partiti: “nero” per il cristianodemocratico Cdu/Csu, “verde” per i Verdi e “giallo” per il partito Fdp – è colpa di Christian Lindner, leader del partito dei liberaldemocratici Fdp. Almeno così sostengono i rappresentanti degli altri partiti coinvolti da un mese in colloqui preventivi, per capire se tale forma di governo potrebbe avere sufficienti fondamenta. I leader hanno dichiarato di aver già raggiunto un’intesa, decisamente sorprendente, su diversi temi discussi. Mentre Lindner ha comunicato pochi minuti prima della mezzanotte fra domenica e lunedì che il suo partito si sarebbe ritirato, non avrebbe dato la fiducia, perché non voleva essere corresponsabile di una politica di cui non è convinto fino in fondo. Ritiene che sarebbe meglio «non governare che governare in modo sbagliato».

Perciò un futuro governo tedesco con una tale coalizione non ci sarà. Sarebbe stata l’unica possibilità di governo a maggioranza dopo le elezioni del 24 settembre, dal momento che non si è voluto integrare il partito populista di destra Afd. Il partito dei socialdemocratici Spd di Martin Schulz, infatti, continua a dire che non è disposto a formare un nuovo governo di “grande coalizione” col partito della Merkel. Una situazione mai verificatasi prima, durante i quasi 70 anni di storia tedesca. Adesso tocca al presidente prendere in mano la situazione. Frank-Walter Steinmeier ha già invitato i responsabili dei partiti a colloquio da lui. Anche se gran parte del popolo lo preferirebbe, il primo cittadino tedesco vorrebbe evitare una nuova tornata elettorale. Serio più del solito, ha esortato i partiti a collaborare e a ripensare ai loro atteggiamenti. Si aspetta da tutte le parti un’aumentata capacità di dialogo, per rendere possibile la costituzione di un nuovo governo. Forse è spinto dal timore che l’Afd, dopo questa disfatta, in eventuali nuove elezioni guadagni ulteriormente dei voti.

La maggioranza dei tedeschi preferirebbe un governo “Jamaica”, ma i partiti coinvolti si sono dimostrati incapaci o hanno persino mancato di vera volontà politica nel trovare compromessi e consenso. Steinmeier perciò potrebbe cercare di convincere l’Spd con Martin Schulz, ex-presidente del Parlamento europeo, a rimettersi in gioco per il governo. Altrimenti l’unica alternativa che rimane sarebbe un governo di minoranza. Ma la cancelliera Merkel, in carica fino alla costituzione di un nuovo governo, ha già dichiarato che a lei non piacerebbe, perché in questo modo sarebbe difficile governare e l’esecutivo perderebbe di stabilità. Uscirà indebolita la Merkel, oppure rafforzata? I commentatori hanno opinioni diverse. Le carte sono di nuovo in tavola, mentre corrono voci di una possibile data per nuove elezioni nell’aprile 2018.

I più letti della settimana

Mediterraneo di fraternità

La forte fede degli atei

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons