Ginnastica ritmica, farfalle (semi) oscurate

Alexandra Agiurgiuculese conquista uno storico bronzo ai mondiali di ginnastica ritmica in corso di svolgimento a Sofia. Una gara, e una medaglia, che hanno potuto vedere in pochi
EPA/JAVIER LOPEZ HERNANDEZ

La finale dell’esercizio con la palla è appena terminata. Alexandra sorride. E allo stesso tempo piange, non riuscendo proprio a trattenere l’emozione per la conquista di una medaglia davvero inaspettata.

A soli diciassette anni, questa giovanissima atleta azzurra di origini rumene (ma che vive in Italia dall’età di dieci anni), non pensava di poter già arrivare a spingersi così in alto. Talmente in alto, da salire addirittura sul podio in una prova individuale nel corso dei trentaseiesimi campionati mondiali di ginnastica ritmica in corso di svolgimento a Sofia (Bulgaria). Eppure è tutto vero.

Le russe, come da pronostico, hanno monopolizzato i due gradini più alti del podio. Ma alle spalle della fenomenale Dina Averina, e della connazionale Aleksandra Soldatova, c’è proprio lei, Alexandra Agiurgiuculese, la ginnasta italiana dell’Asu di Udine, allenata da Spela Dragas, che negli ultimi due anni è gradualmente cresciuta fino ad arrivare ormai ai vertici internazionali di questa disciplina.

Nel nostro paese sono passate da poco le otto di sera di martedì 11 settembre. Alexandra sale sul podio per ricevere la medaglia iridata, una medaglia davvero “storica” per la ginnastica ritmica italiana, ottenuta a ben ventisette anni di distanza da quella portata a casa da Samantha Ferrari che, nei mondiali di Atene del 1991, conquistò un bronzo alle clavette.

Ma sono in pochi a poter vedere in diretta l’emozione e la gioia di questa ragazza dal talento straordinario, che da junior ha vinto quattro medaglie ai campionati europei (era il 2016), e che tanto bene aveva fatto già lo scorso anno a Pesaro in occasione dei suoi primi campionati del mondo assoluti.

In questo 2018, invece, era stata costretta a rallentare la preparazione a causa di un infortunio al ginocchio occorsole nei primi mesi dell’anno, saltando alcune gare ma riuscendo comunque a conquistare la medaglia d’oro nella finale all-around (quella in cui si sommano i punteggi ottenuti in quattro esercizi) in occasione dei Giochi del Mediterraneo di Tarragona (Spagna).

Alexandra, sulle note della canzone bulgara “Zajdi Zajdi”, ha incantato il pubblico presente a Sofia, portando a termine un esercizio dall’alto valore tecnico e artistico. Un esercizio che le ha permesso di conquistare il bronzo iridato proprio davanti ad un’altra atleta azzurra, la campionessa italiana in carica Milena Baldassarri.

Questo fantastico risultato ottenuto dalla delegazione italiana guidata da Grazia Ciarlitto, però, non ha avuto il palcoscenico che meritava. La trattativa per l’acquisizione dei diritti tv tra la Rai e la Federazione Internazionale di Ginnastica, durata fino agli ultimi giorni di agosto, non ha avuto l’esito sperato. Così, per gli appassionati, alla fine il rischio di non poter assistere a questi mondiali (come già era accaduto nel 2013) sembrava essere diventato una triste realtà.

Proprio sul filo di lana, fortunatamente, è intervenuta la Federazione Ginnastica d’Italia, che è riuscita ad acquistare in esclusiva per il nostro territorio nazionale i diritti di questa rassegna iridata. Colmando, almeno in piccola parte, il vuoto lasciato dalla tv pubblica. «Abbiamo fatto uno sforzo immane e un lavoro di squadra eccezionale– ha commentato il Presidente della FGI Gherardo Tecchi – arrivando lì dove neppure il servizio pubblico riesce più ad arrivare. Lo abbiamo fatto per garantire ai nostri ginnasti quella visibilità che purtroppo non trovano altrove e per regalare ai tanti appassionati delle nostre discipline eventi sempre più importanti».

Così, è stato deciso di offrire a tutti coloro che vorranno seguire le gare di questi mondiali un pacchetto gratuito per l’intera manifestazione (previa registrazione) su Volare TV   la piattaforma federale pay per view nata lo scorso anno proprio per cercare di risolvere l’ormai cronico deficit di visibilità della ginnastica sui network tradizionali.

Un esperimento “controcorrente”, in cui le ingenti spese sostenute (in particolare per diritti televisivi e costi di produzione), sono in sostanza divise tra i vari abbonati, ovvero tra chi ama il movimento della ginnastica italiana.

Nei prossimi giorni, i mondiali di Sofia offriranno alle atlete azzurre nuove possibilità di ben figurare. Giovedì 13, dalle 18.00 ora italiana, andranno in scena le finali individuali degli esercizi con le clavette e di quello con il nastro, mentre venerdì 14, a partire dalle 13.00, si disputerà la finale del concorso generale individuale.

Poi, sarà la volta della attesissima gara a squadre, in cui le nostre “farfalle” cercheranno di strappare con due anni di anticipo il pass per le Olimpiadi di Tokyo 2020 (possiamo farcela ma, per farlo, occorrerà classificarsi nelle prime tre posizioni durante il Concorso generale d’insieme che si disputerà sabato 15).

Sarebbe questo un modo davvero appropriato per festeggiare anche la nuova Accademia di Desio, struttura inaugurata nei giorni scorsi, che finalmente darà alle atlete della nazionale di ritmica la possibilità di allenarsi in modo esclusivo in uno spazio fatto apposta per loro. Un luogo che ospiterà gli allenamenti delle ragazze di Emanuela Maccarani, vice campionesse d’Europa e campionesse del mondo e continentali con i 5 cerchi, e che potrà permettere alle azzurre di lavorare nel migliore dei modi per continuare ad essere competitive a livello internazionale negli anni a venire. Nonostante, il “colpevole” disinteresse delle tv tradizionali.

 

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