Easy Driver

Il sabato pomeriggio sembra che Raiuno si scordi per un momento di spread e di crisi del mercato dell’auto, presentandoci con eleganza automobili da capogiro.
Un'auto in movimento

L’altro giorno mi sono accorto che noi lavoratori, studenti, operai e casalinghe, siamo proprio fortunati! Eh sì, perché abbiamo una televisione ottimista.
Per rendersene conto basta sintonizzarsi il sabato pomeriggio su Raiuno, in estasi da quattro ruote; sembra che la rete ammiraglia si scordi per un momento di spread e di crisi del mercato dell’auto, presentandoci con eleganza automobili da capogiro. È Easy Driver, programmino che ha alla guida, è proprio il caso di dirlo, Sofia Bruscoli e Veronica Gatto, due nuove conduttrici “chiaramente esperte” di motori.
Le due ragazze percorrono in ogni puntata tratti del bellissimo territorio italiano: dalle città più famose agli angoli più suggestivi, raggiunti proprio a bordo delle loro meravigliose quattro ruote. Il viaggio è una scusa per raccontare i particolari della guida, della tenuta di strada, degli optional di ogni auto, avvicinando così il telespettatore al mondo dei motori, con un linguaggio accessibile a tutti.

Le inquadrature sono ad alta definizione, accompagnate da musiche azzeccate e filtri flou, dei particolari processi che sfumano l’immagine rendendola più morbida nei contorni e donandole maggiore luminosità, strizzando così l’occhiolino all’effetto sponsor. Tutto apparentemente innocuo. Eppure…
Raiuno è pur sempre una rete di servizio, e in questi tempi di crisi, di mancanza di riferimenti, vedere presentate quasi solo auto di grossa cilindrata è un brutto segnale di distaccamento dal pubblico, che per la maggior parte dei suoi componenti non potrà mai vedere macchine del genere, se non appunto in tivù. I temi del traffico, degli spostamenti, e quindi dei motori, sono talmente al centro della quotidianità di ognuno di noi, che dare spazio alle alternative, anche dal punto di vista ecologico, non sarebbe male.

Vorrei, insomma, un programma che parli delle macchine che servono a noi, che utilizzano nuove tecnologie a minor impatto ambientale e che ci permettano di vivere meglio, non con i debiti o le frustrazioni; vorrei sentir parlare di quelle auto che ci possiamo permettere senza la falsità di una pubblicità semiocculta che non serve a nessuno.
Per favore, aridatece la Cinquecento… quella di una volta, s’intende.

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