De Gasperi, l’uomo della speranza

Raiuno. Storia d’Italia in un interno. Anche la fiction su Alcide De Gasperi di Raiuno ha sposato il nuovo corso: raccontare le vicende del paese guardandole dal punto di vista privilegiato di una famiglia. Era già accaduto con il film tv su Paolo Borsellino, rigoroso ritratto di un uomo coraggioso, ma ancor più di un nucleo familiare unito e solidale. L’antecedente più illustre era stato però La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana, dove la prospettiva era addirittura ribaltata: il centro della vicenda era una famiglia italiana, vero motore della storia degli ultimi quarant’anni del nostro paese. Non è allora un caso che nel film tv della Cavani, De Gasperi è interpretato da Fabrizio Gifuni, sua moglie Francesca Romani da Sonia Bergamasco. L’uno e l’altra erano già tra i principali protagonisti del film di Giordana e, in un gioco di continui rimandi, sono marito e moglie anche nella vita. Puntare su di loro per i coniugi De Gasperi, conferma la volontà di rendere quanto più vive ed verosimili le dinamiche domestiche del sette volte presidente del Consiglio dei ministri. Il nucleo del racconto è infatti proprio il ritratto privato del padre della patria trentino, papà di quattro figlie. Una scelta che la Cavani porta avanti con coraggio, fino alle estreme conseguenze. Fino al punto di mettere tra parentesi snodi cruciali della storia della repubblica. Conosciamo infatti De Gasperi nei suoi aspetti più intimi, grazie anche alla figlia Maria Romana alla cui biografia De Gasperi un uomo solo la Cavani si è ispirata e che ha collaborato alla realizzazione del film. Anche il modulo narrativo è rivelatore. Tutta la storia è in un unico flashback, la voce è quella del nonno De Gasperi che, tra una passeggiata e l’altra in montagna, nel 1954, negli ultimi giorni di vita, racconta al nipotino Giorgio, con tenerezza e affetto, gli eventi salienti della sua carriera politica: l’elezione in parlamento, la battaglia per l’autonomia, la Resistenza, la Costituente, la Democrazia cristiana e le prime lotte politiche della ritrovata democrazia. Fin dalla prima sequenza la famiglia e la fede mettono la storia quasi fuori dalla porta: De Gasperi esce dalla sede della Dc e va a trovare la figlia suora Lucia, per rivelarle l’intenzione di abbandonare la politica attiva e di ritirarsi per un periodo di riposo nel suo Trentino. Certo, raccontare nei dettagli le vicende di quegli anni, ricchi di eventi, avrebbe implicato costi di molto superiori al budget previsto dalla produzione. Si è fatto di necessità virtù. Un maggior equilibrio tra i due piani, quello intimo e quello sociale, avrebbero fatto risaltare forse ancor più il valore politico di tante scelte operate in solitudine dallo statista democristiano. Anche se poi bisogna riconoscere che quello che ci viene mostrato è un De Gasperi inedito, che colpisce al cuore. Sorprendente lo ha definito la Cavani, molto emozionante ha aggiunto Giulio Andreotti. Un padre di famiglia e padre della patria, un politico che si era dato una missione eroica, da santo laico: amare l’Italia quanto la sua famiglia.

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