Come convivere con la bulimia secondo Alessandro Mazzochel

Nel racconto "La caduta delle farfalle" (Città Nuova, 2016) lo scrittore racconta la convivenza con la bulimia, malattia che colpisce la sua giovane fidanzata. Lo intervistiamo in occasione dell'uscita del libro
la caduta delle farfalle_Città Nuova 2016

Il libro è una lunga lettera alla donna amata nella quale ripercorri tutte le tappe di un'avventura dolorosa e difficile. Come è nata l'idea di questo racconto?

«Da una serie di necessità. Innanzitutto, per una persona appassionata di scrittura, come nel mio caso, il raccontare per iscritto è uno sfogo naturale ad una serie di fortissimi impulsi emozionali. È poi stato un tentativo, da parte mia, di oggettivizzare, di chiarire il groviglio di sensazioni, speranze e dolori che una storia come questa comporta. Il libro serve alla donna amata, per ricordare momenti spariti dalla memoria, il passato della malattia: si sente l'importanza della libertà soprattutto quando manca, questo è un monito, un memento. C'è la necessità dirompente di sensibilizzare la società, di farle conoscere questo fenomeno sempre più diffuso. È certamente un modo, poi, per affrontare un tema universale, quello del dolore ed in particolare il dolore della malattia: così inevitabile, così umano, così dirompente, la cui cura estrema è, ne sono sempre più convinto, la speranza». 

 

Nel libro ricorre l’immagine delle farfalle, esseri meravigliosi ma fragilissimi… Quale è stato il momento più difficile della crisi di Wendy?

«I momenti con maggiore tensione drammatica sono stati, ovviamente, quelli dell'arresto cardiaco e dei primi giorni in terapia intensiva, durante i quali non sapevamo se fosse sopravvissuta e se avesse riportato danni cerebrali. Gli ultimi tempi prima del coma, tuttavia, sono quelli che ricordo con maggiore angoscia: una completa solitudine di fronte ad una donna che si stava distruggendo, suicidando, ed un terribile senso di impotenza».

 

Nella vostra storia la tua presenza amorevole e piena di attenzioni è stata fondamentale per il recupero di Wendy. A quanti, come te, fidanzati, mariti, fratelli, amici, vivono con una persona a fianco segnata da disturbi alimentari cosa hai da dire? Cosa ti senti di consigliare?

«Sono malattie per cui la presenza, il donarsi d'amore dei parenti, degli amici, dei fidanzati sono importantissimi ma lo sono altrettanto l'attenzione e la cura medica, psichiatrica, psicologica e nutrizionale. Le farfalle sono bravissime a mentire, a nascondere la gravità della situazione: bisogna rimanere sempre allertati, agire con pazienza, forza ed in sinergia con l'apparato medico».

 

La caduta delle farfalle di Alessandro Mazzochel – saggio di Pasquale Ionata (Città Nuova, 2016), pag 120, € 8,00

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