Chiara Badano la luce brilla

Chissà com’è che certe persone, anche da morte, riescono a parlare al cuore di tanta gente, arrivano a far cambiare vita a non poca gente, trascinano col loro esempio alla emulazione. I nostri lettori conoscono bene Chiara Luce Badano, da anni ormai. La sua figura di diciottenne che strappa al Cielo un sorriso anche in punto di morte – restano in fondo poche immagini di lei, e nemmeno di gran qualità, ma il suo ricordo è indelebile -, ha mostrato che anche nella normalità la sola certezza è quella dell’amore, quello di Gesù in croce. Trovava la sua energia fisica nello sport che tanto amava, e quella spirituale nella vita cristiana di tutti i giorni, nella parrocchia, ma soprattutto nella frequentazione dei Focolari, del gruppo dei giovani gen della sua provincia. È significativo che oggi sia la prima figlia di Chiara Lubich a diventare venerabile dopo la partenza al Cielo della fondatrice dei Focolari. Ma cerchiamo di capire cosa significa questo passaggio nel lungo iter della sua causa di beatificazione. Lo facciamo con mons. Livio Maritano, vescovo emerito di Aqui Terme, colui che aveva avviato la causa diocesana e che dell’esperienza umano- divina di Chiara Luce ha sempre colto il grande ed esemplare valore. Monsignore, a che punto siamo? Il 3 luglio scorso Benedetto XVI ha dato la sua approvazione al decreto della Congregazione delle cause dei santi, nel quale si proclama che la serva di Dio Chiara Badano ha praticato in grado eroico le virtù cristiane ed è pertanto venerabile. Tale decreto viene pubblicato negli Acta Apostolicae Sedis, il bollettino ufficiale della Santa Sede. Con che spirito ha accolto la notizia, da tempo attesa? Con viva gioia e profonda gratitudine accogliamo il grande dono del papa, ben consapevoli della importanza che assume la sua decisione. Il giudizio ufficiale della Chiesa – frutto di un lungo itinerario nel quale sono state approfondite e valutate le informazioni e le testimonianze relative alla serva di Dio – possiede una autorevolezza che supera di gran lunga le impressioni e convinzioni di quanti sono rimasti colpiti e ammirati dall’esemplarità di Chiara. Che cosa viene certificato? Viene considerato eroico l’esercizio abituale delle virtù cristiane quando il comportamento virtuoso del servo di Dio si prolunga nel tempo ed è reso particolarmente difficile, tanto che supera il modo normale di agire delle altre persone pur virtuose, manifestando in tal modo la costante determinazione di conformarsi in tutto alla volontà di Dio. Perché la venerabilità è importante per la comunità cristiana? La proclamazione della venerabilità di Chiara Badano ci stimola a imitare il suo esempio. La giovane di Sassello ci presenta in effetti un modo concreto di vivere il Vangelo: un’ulteriore conferma che il cristianesimo è veramente praticabile anche oggi, e anche da parte dei giovani, nelle situazioni ordinarie della vita. Ed è perciò un gran bene far conoscere la testimonianza di Chiara per l’aiuto che il suo esempio può offrire a persone di ogni età e condizione. Chi è stato già toccato dalla esperienza di Chiara Luce, cosa può trarre da questo atto? Penso che nel dichiarare che Chiara è degna di essere venerata, la Chiesa ci invita ad avviare o a continuare un dialogo fraterno con lei e a invocare la sua intercessione sia per la crescita della nostra vita cristiana, sia per le persone che ci stanno a cuore. LO STUPORE DI TROVARE DIO Maria Grazia Magrini è vicepostulatrice nel processo di beatificazione di Chiara Luce. A lei giunge notizia di piccoli- grandi episodi legati alla giovane di Sassello. Piccolo florilegio. Credo fermamente che Cristo Risorto abbia voluto che incontrassi Chiara Luce la mattina di Pasqua. Sono mamma di 4 figli… mi sono ammalata di cancro nel 2003. Dopo due interventi chirurgici, da oltre un anno è in corso una recidiva che ha colpito il braccio e una parte della colonna vertebrale. Non mi hanno dato speranze i medici. Comunque vadano le cose, Chiara Luce mi ha riservato un messaggio di amore. Una mamma Chiara ha vissuto la santità in modo semplice e profondo. Chiara è dei nostri: si è vestita come noi, ha ascoltato la nostra stessa musica, ha osservato la stessa realtà che osserviamo noi. Lei, può aiutarci a trovare Cristo oggi. Pietro S. (orionino) – Tortona Mi sento piccola piccola, di fronte alla grandezza di Chiara (…). Vorrei avere la forza di lei e il suo coraggio nella sofferenza. Vorrei avere un animo candido come quello di Chiara e, forse allora, non avrei più paura. Io non riesco a rinunciare alla morfina; per il figlio che viene a darmi il suo amore voglio essere una mamma sorridente, e la morfina mi serve anche a tenergli nascosta la mia sofferenza. Prego perché Dio aumenti la mia fede e abbia misericordia di me, come pure di quanti vacillano nel buio delle incertezze. Francesca – Svizzera Sono una religiosa delle suore di Madre Teresa di Calcutta…Prima di ricevere la chiamata di Dio a questa vita ho letto un libro su Chiara Luce. È stata uno degli strumenti importanti di cui Dio si è servito per aiutarmi a scegliere la fede. Qualcosa mi diceva che dovevo prendere il suo nome con l’approvazione di suor Nirmala, la nuova superiora generale. Ciò che più mi aiuta e mi unisce tanto a lei è l’espressione io ho tutto: non c’è cosa più vera, dopo aver incontrato Dio. Suor Chiara Luce – Armenia

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