Caterina da Siena scrive a politici di oggi

Moralmente rigoroso, giusto, amorevole: ecco come dev’essere il politico, tanto più quanto più è alta la sua carica. Ieri come oggi. Pubblichiamo un estratto dalla lettera di Caterina da Siena indirizzata a Carlo VI re di Francia di Caterina pubblicata nella sua raccolta epistolare edita da Città Nuova.  
Caterina da Siena

[…] vi raccomando che nella vostra posizione facciate tre cose speciali.

La prima è che disprezziate il mondo con tutti i suoi piaceri e voi stesso. Dovete considerare il vostro reame come cosa prestata, e non come vostra proprietà, perché sapete bene che né la vita, né la salvezza, né le ricchezze, né l’onore, né il rango, né il potere è vostro, perché se fosse vostro, ne potreste disporre a vostro piacimento. Invece accade che quando l’uomo desidera essere sano, è ammalato; oppure vivere, muore; o ricco, invece è povero; padrone, invece è servo o vassallo. E tutto questo accade perché le cose di cui dispone non sono veramente sue; e non le può usare se non per il tempo che desidera colui che gliele ha prestate. Dunque è ben sciocco colui che amministra le cose altrui come se fossero sue: senza dubbio è un ladro e quindi degno di morte. E perciò vi prego che come persona saggia, in nome di Dio, distribuiate quelle cose che considerate come cose prestate.

L’altra cosa è che manteniate la giustizia,in modo che non sia offesa né per amor proprio egoistico, né per le lusinghe degli altri, né per qualche piacere umano. Vigilate sui vostri ufficiali perché non compiano ingiustizie per danaro, calpestando i diritti dei poveri. Siate piuttosto padre dei poveri, distribuendo quello che Dio vi ha dato. E fate in modo che i difetti che si trovano nel vostro reame siano puniti, e la virtù sia esaltata. La divina giustizia si manifesta in questo modo.

La terza cosa che più di ogni altra cosa desidero vedere in voi èl’osservanza dell’insegnamento del maestro crocifisso: cioè l’amore del prossimo, contro il quale avete combattuto per tanto tempo. Perché voi sapete bene che, senza questa radice dell’amore, l’albero dell’anima non produce frutto, ma si secca, non potendo, conservando l’odio, assorbire l’umore della grazia.

Da LETTERE di Caterina da Siena (2 voll. pp. 1616; € 32,00)

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